L’ambientalista Pio Abiusi per conto dell’Associazione Ambiente e Legalità torna ad occuparsi del Casino Padula di Matera dopo l’inchiesta della Corte dei Conti che ha citato in giudizio 8 persone: il Sindaco Domenico Bennardi, gli Assessori alle Politiche Sociali Marilena Antonicelli e Giuseppe Sarli, il RUP Emanuele Lamacchia Acito, i dirigenti Giulia Mancino (politiche sociali), Felice Viceconte e Giuseppe Gaudiano, addetti al Patrimonio.
Di seguito la nota integrale.
Con delibera di Consiglio Regionale del 21-12-1999 fu approvato il Piano Socio-Assistenziale (PSA) per il triennio 2000/2002, all’interno di una prospettiva di sviluppo del territorio ed in esso era configurato un progetto di politiche sociali attive.
I Comuni, strutturati in ambiti di zona, elaborarono il proprio Piano Sociale di Zona (PSZ), quale strumento di attuazione di ordinamento dei servizi e degli interventi socio-assistenziali regionali.
In tale prospettiva i “Servizi alla persona e alla comunità” furono inquadrati nel Programma Operativo Regionale (P.O.R.) Basilicata 2000-2006 che il governo italiano aveva presentato alla Commissione Europea , in data 5 ottobre 1999.
La Regione Basilicata era in obiettivo UNO, oggi denominata in politica di coesione, e nel POR vi erano i Fondi PISU- Piani Integrati di Sviluppo Urbano- destinati alle città più importanti del mezzogiorno.
Per la Basilicata furono interessate ai P.I.S.U. Potenza e Matera. Per la città di Matera furono finanziati tra gli altri i lavori di “Recupero Funzionale del Centro Polifunzionale del Quartiere Rione Agna (Masseria Casino Padula)” per 1,7 Meuro.
I servizi previsti all’interno del Centro erano e sono servizi socio-assistenziali, educativi, sportivi, rivolti a minori, famiglie, giovani, anziani e disabili.
Abbiamo già detto che nell’ambito dei fondi strutturali relativi al 2000/2006 la Regione Basilicata ebbe a disposizione dalla U.E., tra le altre, alcune risorse destinate specificatamente alle città. Era l’Asse V e ne godettero la Città di Potenza e quella di Matera con apposito accordo di programma sottoscritto tra Regione Basilicata e rispettivi Comuni.
La gestione dell’Asse fu affidata integralmente ai comuni assegnatari definiti “autorità di pagamento” e con la supervisione di alcuni uffici regionali quali responsabili della Misura. Per la misura V.1 responsabile era l’ufficio edilizia e OO.PP. del Dipartimento Infrastrutture, OO.PP. E mobilità, mentre per la misura V.2, alla chiusura del procedimento, è risultato essere direttamente il responsabile del Dipartimento Solidarietà e Sicurezza Sociale essendo rimasto privo di dirigente l’ufficio competente.
Le somme destinate al comune di Matera nei PISU furono in totale 32,4 Meuro, nel corso degli anni gli interventi hanno subito delle variazioni definite “rimodulazioni”.
Il 31 luglio 2010 fu il termine ultimo per la trasmissione dei documenti di chiusura dei cosiddetti fondi PISU rientranti nei fondi strutturali alla Autorità di Gestione del POR Basilicata 2000/2006 e vennero da questa ultima rendicontati alla U.E. Gli interventi non ancora ultimati o ultimati ma non ancora operativi e per i quali non fu possibile, perciò, produrre rendicontazione vennero trasferiti alle c.d. “Risorse liberate”.
Con apposita delibera di giunta regionale, la n°1458 del 7-9-2010 , si assegnarono le somme per quei progetti traslati e che si sarebbero dovuti rendicontare entro il 30 settembre 2012.
A tale data i detti progetti si sarebbero dovuti concludere ed essere operativi.
Vennero rinviati al 30 Settembre 2012 non solo i progetti non ancora conclusi ma anche
quelli non operativi. Alla data del 30 settembre 2012, per gli uffici del Comune di Matera, buona parte dei progetti sono stati considerati conclusi, “sono state pagate tutte le spese necessarie per la loro realizzazione e dichiarati operativi poiché avevano prodotto gli effetti per cui erano stati selezionati”, così fu dichiarato. I collaudi dei progetti, infatti, erano avvenuti in capo alla autorità di pagamento cioè il comune di riferimento.
Per il Centro Portatori Handicap Gravi di via Parini oggi intitolato a Rocco Mazzarone i lavori erano ultimati ma le somme destinate non vennero trasferite integralmente perché il centro non era ancora operativo e quello intervento venne iscritto,correttamente, tra le “risorse liberate”.
Il Centro di via Parini divenne operativo il 29 Settembre del 2011 quando il Comune di Matera fece apposita convenzione con il consorzio “la Città Essenziale” per la gestione dello stesso; oggi quella gestione è appena stata assegnata ad altra Cooperativa Sociale a seguito di gara a procedura aperta per l’affidamento del servizio.
Per ciò che riguarda il Centro Polifunzionale di Rione Agna la vicenda è risultata più contorta perchè il R.U.P. fece pervenire la dichiarazione in cui si attestava in data 14/9/2012 che l’opera era entrata in funzione ed era fruibile, in realtà solo il 25 Ottobre 2017 il Casino Padula con apposito verbale è stato consegnato all’Amministrazione Comunale di Matera per essere adibito a Centro Polifunzionale di quartiere del Rione Agna. In quel momento nacque l’urgenza di permettere la continuazione delle attività della Fondazione Matera – Basilicata 2019 e con verbale del 30.11.2017 si provvide a consegnare l’immobile a persona delegata dal dott. Paolo Verri, all’epoca direttore della Fondazione.
Il Comune di Matera assegnò in comodato d’uso gratuito i locali del complesso Centro Polifunzionale del Quartiere sito nel Rione Agna, meglio denominato “Casino Padula”, per 6 mesi a decorrere dall’1.12.2017 all’1.07.2018 alla Fondazione Matera – Basilicata 2019 , perchè vi era una particolare ed oggettiva rilevanza pubblica.
La Presidenza della Fondazione Matera – Basilicata 2019, infatti, nelle more dei ritardi della consegna dei locali del “Casale”- sito nei Rioni Sassi- da adibirsi a sede dei suoi Uffici e dell’Open Design School, chiese l’utilizzo temporaneo di Casino Padula; ancora oggi la Fondazione che è prossima allo scioglimento utilizza “temporaneamente” la struttura.
Facciamo una piccola digressione, in attesa del collaudo, il 2 dicembre 2014, si tenne una apposita Conferenza di servizio tra i diversi Settori comunali interessati (Settore LL.PP., Settore Servizi Sociali e Settore Patrimonio), al fine di definire e condividere i rispettivi apporti e competenze nell’iter per l’affidamento della gestione di Casino Padula e dei servizi in esso previsti.
La Giunta Comunale, poi, con sua delibera n° 5 dell’8-1-2015 predispose gli indirizzi affinchè si potesse indire la gara per l’assegnazione del Centro Polifunzionale di Quartiere “Casino Padula”.
Le cose non filarono lisce e bisognò attendere il 25/11/2016 quando con determina dirigenziale N°2968/2016 fu necessario stanziare 21 mila € più Iva per arrivare all’agognato collaudo ed il Centro Polifunzionale di Quartiere “Casino Padula” venne, come si è detto, consegnato finalmente al Comune in data 25-10-2017.
Di tutto questo si è interessata la Procura della Corte dei Conti di Basilicata che dopo invito a dedurre rivolto ad amministratori e tecnici del Comune ne ha citati in giudizio 8: il Sindaco Domenico Bennardi, gli Assessori alle Politiche Sociali Marilena Antonicelli e Giuseppe Sarli, il RUP Emanuele Lamacchia Acito, i dirigenti Giulia Mancino (politiche sociali), Felice Viceconte e Giuseppe Gaudiano, addetti al Patrimonio.
Vediamo adesso le prospettive avvalorate di utilizzo del Centro Polifunzionale. Un costituendo Partenariato composto da Associazioni e Società Cooperative ha fatto pervenire al Comune di Matera un progetto denominato “SpRinG – Spazi Rigenerati Germogliano”, è stato chiesto la disponibilità che è stata accordata di “Casino Padula” per 10 anni. Il Partenariato ha partecipato ad un bando che ha l’obiettivo di promuovere la creazione o il potenziamento di presidi territoriali/luoghi di aggregazione, che svolgono una duplice funzione educativa e aggregativa in favore di giovani di età compresa tra 10 e 17 anni. Il bando è denominato:Spazi aggregativi di prossimità 2022 e prevede una durata complessiva del progetto non inferiore ai 36 e non superiore ai 48 mesi .
Senza voler essere pregiudiziali al progetto che è sicuramente molto interessante sembra, però, non essere compatibile con gli scopi per i quali è stata finanziata la ristrutturazione del Centro Polifunzionale del Quartiere Rione Agna (Masseria Casino Padula)” che prevede nel suo interno che vi siano servizi socio-assistenziali, educativi, sportivi, rivolti non solo a minori, 10/17 anni, ma anche a famiglie, giovani, anziani e disabili. Il piede con il quale il Comune di Matera si è mosso non è di sicuro quello giusto.