All’esito dell’udienza tenutasi mercoledì 28 febbraio 2024 in Tribunale a Taranto, il Gup dott. Giovanni Caroli, accogliendo la seconda richiesta di patteggiamento (la prima era stata rigettata perché troppo mite) del difensore dell’imputato, ha condannato a due anni e tre mesi di reclusione un giovane di 25 anni di Matera per omicidio stradale aggravato il conducente del furgone che, con dopo aver invaso la corsia opposta durante un sorpasso, in curva, ha travolto e ucciso il trentacinquenne di Laterza che procedeva tranquillamente per la sua strada in bicicletta.
Il tragico sinistro è successo il 20 gennaio 2023, alle 10, nella stessa Laterza, sulla Statale 7, all’altezza della progressiva chilometrica 591,800, è stato rilevato dai carabinieri della locale stazione e ricostruito nei dettagli dall’ingegner Maurizio Scudella a cui il Pubblico Ministero della Procura di Taranto titolare del relativo procedimento penale, Vittoria Petronella, ha conferito l’incarico, per l’appunto, di accertare la dinamica, le cause e tutte le responsabilità dell’incidente.
Al termine dell’inchiesta, dunque, il Pm ha spiccato la richiesta di rinvio a giudizio per omicidio stradale per il materano con l’accusa di aver causato la morte del ciclista, per citare l’atto, “per negligenza, imprudenza e imperizia, in particolare non adeguando la condotta di guida alle condizioni di tempo e di luogo essendo in prossimità di una curva, nonché in violazione degli articoli 141, 142 e 146 del Codice della strada, non adeguando la velocità di guida al limite imposto di 70 km/h e tenendone invece una di 85,5 km/h, così da non riuscire a controllare il proprio veicolo ed arrestarlo in tempo in caso di malagevole incrocio con altri veicoli, e dell’art. 143 Cds in quanto invadeva la corsia di marcia opposta non lasciando il dovuto spazio ai veicoli provenienti dalla corsia sinistra, venendo così in collisione con la bicicletta condotta da Francesco Nigro. E con l’aggravante di aver commesso il fatto a seguito di sorpasso di un altro mezzo in corrispondenza di linea continua”.
All’udienza tenutasi l’8 novembre 2023, in Tribunale a Taranto, il Gip dott.ssa Fulvia Misserini aveva però rigettato la prima richiesta di patteggiamento dell’imputato ritenendo troppo esigua la pena concordata a fronte dell’aggravante contestata, con conseguente restituzione degli atti alla Procura. Il magistrato inquirente ha pertanto rinnovato la richiesta di giudizio e si è così è giunti all’udienza di mercoledì 28 febbraio.
La mamma della vittima è stata assistita dallo Studio3A-Valore S.p.A.