Sono trascorsi ventiquattro anni da quella tragica sera del 10 luglio 1996, quando l’Agente Scelto della Polizia di Stato Francesco Tammone, in servizio presso l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico di Potenza, di pattuglia durante un servizio di controllo del territorio in un quartiere periferico del capoluogo potentino, veniva colpito a morte da alcuni colpi di pistola esplosi da un pregiudicato del posto, in regime di semilibertà. Francesco lasciava la giovane moglie Claudia e la figlioletta Stefania, avuta da appena 2 mesi.
Nella ricorrenza dell’anniversario, il Questore della provincia di Potenza Antonino Pietro Romeo, alla presenza del Prefetto di Potenza Annunziato Vardé e dei familiari del poliziotto scomparso ha deposto una corona di alloro per conto del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza dinanzi alla lapide intitolata a Francesco Tammone sita nell’atrio della Questura.
Alla cerimonia commemorativa ha partecipato, altresì, una rappresentanza del personale della Polizia di Stato di Potenza e provincia, seppur esigua nel rispetto delle norme anti-covid, ed una delegazione delle sezioni ANPS di Potenza e Melfi con i rispettivi labari.
Il Questore Romeo ha ricordato il sacrificio dell’Agente Scelto Tammone esprimendo parole di conforto e di vicinanza dei familiari di cui ne ha esaltato il coraggio e la dignità con cui, ogni giorno, affrontano il grave lutto che li ha colpiti.
Alla deposizione della corona è seguito un momento di preghiera officiato dal Cappellano della Polizia di Stato Padre Alberto Rosciano.