La Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, presieduta dal onorevole Rosy Bind in missione a Matera nella mattinata di mercoledì 16 aprile 2014.
L’iniziativa, promossa dal senatore materano d’adozione Tito Di Maggio, ha riportato Rosy Bindi a Matera questa volta nel ruolo di presidente della Commissione Antimafia assieme alla senatrice Rosaria Capacchione e Gaetano Piepoli. Dopo le audizioni del Prefetto, del Questore, del Comandante Provinciale dei Carabinieri e del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, la Commissione Antimafia ha ascoltato il Procuratore della Repubblica di Matera e alcuni magistrati della DDA.
Intorno a mezzogiorno spazio alle audizioni dei rappresentanti di alcune associazioni attive sia nell’ambito dell’antimafia che nel contrasto al traffico di rifiuti.
Al termine degli incontri Rosy Bindi assieme ai suoi colleghi ha presentato ai giornalisti un resoconto degli incontri promossi nella Prefettura di Matera. “A Matera ritorno sempre con piacere, conosco questa città dal 1973 quando ho visitato per la prima volta i Sassi. La Commisione Antimafia invece non tornava in Basilicata dagli anni ’90 a seguito degli episodi di criminalità organizzata registrati a Montescaglioso. E’ evidente che non siamo più tornati non per pigrizia ma perchè si ritiene che questa terra non desta particolari preoccupazioni rispetto alle infiltrazioni della criminalità organizzata. Purtroppo negli ultimi mesi si sono registrati incendi, furti, distruzioni e danneggiamenti a coltivazioni, sopratutto nell’area del Metapontino e questi episodi si aggiungono alla fotografia scattata dalla Commissione Antimafia negli ultimi anni: è noto che questa terra è utilizzata per il passaggio di droga e che questa terra deve fare i conti con l’usura. Siamo qui naturalmente non per gettare allarme nella popolazione anche perchè la mafia si trova se non si ammette che non c’è, visto che agisce con mezzi sofisticati. Vogliamo che questa terra continuasse ad essere riconosciuta come una terra incontaminata anche se probabilmente non lo è mai stata fino in fondo. Ad oggi non siamo in grado di affermare che in Basilicata si registrano episodi di criminalità di stampo mafioso ma non possiamo nemmeno escluderlo. Sicuramente torniamo a Roma con un bagaglio di conoscenze dopo aver ascoltato tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine e delle associazioni che devono fare i conti con il fenomeno dell’usura, come quelle agricole. In proposito devo dire che questa terra ha la possibilità di reagire ma è chiaro che per farlo deve conoscere chi opera in questo territorio e in che modo. Mi hanno anche informato che ci sono persone che stanno terminando di scontare le pene per i reati riconducibili al 416 bis del codice penale ed è comprensibile lo stato di preoccupazione espresso da chi oggi giorno deve fare i conti con situazioni piuttosto gravi. E a proposito di agricoltura credo che questo settore rappresenti un punto di forza di questo territorio e quando si pensa a strategie di sviluppo occorre ricordarsene di più. Il Metapontino può creare ricchezza e quando si mortifica lo sviluppo il consenso alle mafie cresce, perchè si negano i diritti alle persone. L’altra preoccupazione espressa dalle associazioni riguarda la mancanza di intesa nella Magistratura e anche su questo tema dobbiamo lavorare. Sentiremo il procuratore di Matera e il nuovo procuratore di Potenza che si è insediato proprio oggi”.
Michele Capolupo
La fotogallery del vertice nella Prefettura di Matera con la Commissione Antimafia (foto www.sassilive.it)