Nel corso della mattinata odierna gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Potenza, coordinati dalla Procura della Repubblica – nel contesto di indagini riguardanti l’affidamento di servizi ed appalti da parte del Comune di Rionero in Vulture, (fra cui quelli che hanno riguardato la gestione del locale cimitero) – hanno dato esecuzione a 6 provvedimenti cautelari in carcere e agli AADD ed una misura restrittiva (divieto di esercitare attività imprenditoriali) disposti, a seguito di richiesta di questo Ufficio, dal Gip del Tribunale di Potenza nei riguardi di sei indagati per i delitti di corruzione, concussione peculato, turbata libertà degli incanti, induzione indebita a dare o promettere utilità, falso in atto pubblico, abuso in atti d’ufficio, soppressione di cadavere, essendo, anche, state accertate estumulazioni illecite dei resti di alcune salme, che venivano gettate in vere e proprie fosse comuni, al fine di rivendere illecitamente i relativi loculi.
Dunque, all’esito delle citate attività d’indagine coordinate da questa Procura della Repubblica ed eseguite dal personale della Squadra Mobile della Questura di Potenza si è pervenuti alla individuazione di un vero e proprio sistema che di fatto orientava e monopolizzava l’aggiudicazione dei servizi e dei lavori pubblici del Comune di Rionero in Vulture.
Il sistema, grazie alla coinvolgimento di alcuni funzionari pubblici del Comune lucano, si fondava sul ferreo e stretto controllo delle affività amministrative che facevano capo all’Ente territoriale laddove le stesse riguardavano l’affidamento di lavori e servizi. E così, attraverso una rete di connivenza e complicità all’interno del Comune, alimentata da rapporti corruttivi, un ben determinato gruppo di società, tutte facenti capo alla famiglia Aiuola di Rionero, riuscivano ad ottenere e raggiungere una consolidata posizione monopolistica nel settore degli appalti pubblici comunali e nella gestione del cimitero comunale ottenendo negli ultimi anni appalti per oltre due milioni di euro, ai cui guadagni devono poi essere aggiunti quelli “in nero” attraverso la vendita illecita di loculi cimiteriali e tutto il vasto indotto rappresentato dalla vendita di servizi funerali da patte di imprese sempre collegate alla predetta famiglia a cui – anche grazie a complicità all’interno dello stesso Comune di Rionero — gli utenti erano a ricorrere .
Tutto ciò, non solo a discapito delle altre imprese operanti nel medesimo territorio, ma anche della stessa cittadinanza.
Le indagini hanno pure evidenziato come la medesima famiglia che gestiva il cimitero comunale di Rionero in Vulture, attraverso una impresa controllata, avesse anche la gestione del cirnitero del Comune di Orta Nova, provincia di Foggia dove pure si sono accertati gravi episodi di corruzione di un Amministratore comunale collegati allo svolgimento di tale appalto.
L’indagine, particolarmente complessa che si è avvalsa di attività tecniche di intercettazioni telefoniche, servizi di o.c.p. unitamente ad un’articolata analisi documentale, tuttavia, si è sviluppata grazie alla denuncia sporta da un privato cittadino riguardante le modalità attraverso cui si svolgeva la (illecita) compravendita di loculi all’interno del cimitero di Rionero in Vulture.
E’ stata anche data esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo “per equivalente” sui beni degli indagati.
Mal comune mezzo gaudio? No!!
Qualche mese fa sulla stampa locale si parlo anche a Matera di una cosa analoga, poi non se ne’ saputo più nulla.
Chi sa come è andata a finire.