Il Gruppo Carabinieri Forestale di Matera, nell’ambito dell’operazione “Specchietto per le allodole”, ha posto in essere una complessa attività di repressione del bracconaggio a danno delle specie appartenenti all’avifauna selvatica migratoria.
Le Stazioni Carabinieri Forestali dell’intera provincia e personale del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Agroalimentare di Matera, mediante pattugliamento notturno delle aree interne della collina materana sino alle zone contermini alla fascia costiera hanno rinvenuto,nei terreni a maggior vocazione venatoria, un cospicuo numero di richiami illegali, occultati tra sassi e vegetazione.
L’utilizzo di artifizi elettromeccanicidel tipo dei 18 sequestrati,a seguito di quattro giorni di operazionidi impiego, conclusi lo scorso sabato,è vietato dalla Legge 157/1992 che norma l’espletamento dell’attività venatoria sull’intero territorio nazionale.
L’uso di detto tipo di richiami, attivati con congegni timer e alimentazione a batterie di lunga durata, determina il concentrarsi di numerosi esemplari appartenenti all’avifauna selvatica di passo o migratoria che, indotti in inganno, sostano in aree dove vengono abbattuti, in maniera massiva, da cacciatori senza scrupoli.
L’azione di contrasto che i Carabinieri Forestali della provincia di Matera hanno posto in essere, a salvaguardia della biodiversità animale e della conservazione delle specie, ha reso sicuri diversi corridoi di transito dei migratori selvatici che, proprio in questo periodo, popolano i cieli della Basilicata.
Sono tutt’ora in corso indagini per l’individuazione dei responsabili.