Eseguite, da parte degli ispettori militari dei Nil e civili, unitamente agli uomini dell’Arma territoriale delle compagnie di Senise, centro della provincia di Potenza e di Matera, operanti nei rispettivi comuni, una serie di attività mirate rivolte al settore edilizia, ed in concreto su aspetti riguardanti il lavoro nero e la sicurezza dei cantieri e delle maestranze ivi impiegate.
In particolare nel comune di Senise l’attività ha riguardato controlli eseguiti su un cantiere edile realizzato da una ditta incaricata dell’esecuzione di lavori di ristrutturazione di un locale commerciale. La medesima ditta è risultata che impiegasse 3 lavoratori dei quali 2 sono risultati essere al nero e quindi completamente sconosciuti alla PA.
Sono emerse altresì gravi violazioni relativamente alle norme sulla sicurezza, per le quali si è reso necessario, da parte degli uomini dell’Arma, sottoporre al sequestro preventivo il cantiere vertente sul locale in ristrutturazione in questione. L’attività dell’azienda è stata pertanto sospesa.
Unitamente a queste azioni si è altresì provveduto al deferimento, in stato di libertà, all’autorità giudiziaria, di due persone, in particolare il titolare responsabile della ditta esecutrice i lavori, come pure il committente dei medesimi lavori.
Gli uomini dell’Ispettorato del Lavoro hanno quindi impartito 6 prescrizioni penali in materia di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro, elevando ammende per un importo complessivo di 33.303 euro e contestate violazioni amministrative per altri 6.333 euro.
Una seconda rilevante attività ispettiva, svolta su Matera, in congiunta con gli uomini della locale Compagnia dell’Arma dei Carabinieri, è stata sempre rivolta in particolare al “contrasto” degli illeciti in materia di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro, come pure al lavoro nero, irregolare e clandestino, aspetti questi frequentemente riscontrati nel delicato e rischioso settore dell’edilizia.
Si è proceduto al controllo di quattro attività imprenditoriali ottenendo i seguenti risultati. Ossia al termine degli accertamenti sono state deferite, in stato di libertà, due persone titolari pro tempore delle rispettive due aziende.
Una persona di nazionalità Albanese titolare di una ditta edile, con sede legale in Altamura (Ba), e una seconda persona, di nazionalità italiana, titolare di una ditta esercente lavorazioni in ferro e carpenteria.
Per la ditta pugliese, a conduzione extracomunitaria, è stata riscontrata inoltre la presenza di un lavoratore al nero, anch’esso di origini albanesi, come il proprietario, e domiciliato sempre ad Altamura, ma privo di regolare permesso di soggiorno.
Nel cantiere in questione si è potuto constatare che lo stesso lavoratore era dotato, artatamente, di un tesserino di riconoscimento contraffatto, riportante la foto del lavoratore al nero ma con generalità diverse, riferite ad un altro lavoratore, sempre albanese, non presente nel cantiere in questione ispezionato, il quale risultava essere regolarmente assunto dalla stessa ditta. Si è potuto quindi appurare uno scambio di persone e generalità mirante ad aggirare i contestuali controlli ispettivi.
Sono state quindi impartite 4 prescrizioni penali, elevate ammende per 18.000 euro, e contestate violazioni amministrative per 8.295 euro.
Relativamente all’imprenditore Albanese, sono state contestate inoltre, specificamente, anche l’inosservanza delle norme di cui agli articoli 12 e 22 del d.lgs. 286/98 e smi, per favoreggiamento della clandestinità e occupazione di lavoratore extracomunitario, privo di permesso di soggiorno, per lavoro subordinato.
Mag 12