Nell’aula magna dell’Unibas di Matera si è svolto nel pomeriggio un interessante dibattito che ha coinvolto in collegamento skype Raffaele Cantone, il Magistrato che dopo una lunga carriera in prima linea presiede oggi l’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) e al tavolo Francesco Curcio, Procuratore della Repubblica e coordinatore della Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza ed Edoardo Bianchi, Vicepresidente dell’Ance responsabile per il codice dei contratti pubblici.
Il convegno è stato organizzato dall’Università degli Studi della Basilicata e curato dall’imprenditrie Margareta Berg. L’iniziativa segue il ciclo di conferenze sul tema dell’Europa economica promosso dalla Fondazione Enrico Mattei, partner dell’evento.
Il confronto è stato moderato da Eugenio Occorsio, giornalista economico di Repubblica.
Sono intervenuti la rettrice Unibas, Aurelia Sole, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Matera, Giuseppe Sicolo e il presidente dell’Ordine degli Architetti di Matera, Pantaleo De Finis.
Il rapporto tra economia e impresa spesso può favorire le organizzazioni criminali, lei ha fatto riferimenti molto chiari, la situzione attuale qual’è? “La situazione non è migliorata, anzi le organizzazioni criminali si stanno sempre più specializzando nel fatto di infiltrarsi nelle realtà economiche. Anche il personale delle organizzazioni criminali è mutato: la parte che spara è sempre più piccola, quelli invece che sanno fare queste attività, come infiltrarsi negli appalti, sono sempre di più”.
Come si interrompe questa forma di specializzazione? “Ci sono delle riforme che andrebbero fatte. Una per tutte è quella di prevedere con specifiche modalità dell’agire mafioso il sistema corruttivo-collusivo, una proposta che ha avanzato anche la Procura antimafia a suo tempo e che secondo me renderebbe aderente ai tempi attuali la fattispecie incriminatrice. Poi si tratta di eliminare alcuni escamotage che hanno trovato le organizzazioni mafiose in questi lavori, una per tutti la formazione dei consorzi stabili di impresa, che sono quelle realtà in continuo sviluppo che acquisiscono molti appalti. Questi consorzi sono composti da decine e decine di imprese e rispetto alle quali sotto certe soglie non è neanche necessario produrre la documentazione antimafia, in questi consorzi si annidano imprenditori legati ad organizzazioni mafiosi”.
Lei ha detto che c’è una parte sempre più piccola che spara ma questo ultimo delitto con modalità mafiose preoccupa la Regione, qual’è il quadro attuale dopo questo episodio di violenza? “Si riprende un cammino che sembrava interrotto. Le mafie sembrano più interessate a fare soldi piuttosto che a sparare in giro, però questo fatto ci dà appunto il segnale che la strada seppur non come una volta, non è trascurata. Quindi quando bisogna tutelare certi interessi criminali si usano anche le armi e queste sono persone che ne avevano di armi e indubbiamente abbiamo colto il segnale di allarme”.
Durante il collegamento via Skype il Magistrato Raffaele Cantone ha sottolineato le criticità del Decreto Sboccacantieri presentato dal Governo Lega-Movimento 5 Stelle: “Appare un decreto confuso, tra l’altro ora che sono stati presentati emendamenti sembra di essere ritornati all’inizio della discussione e non è un caso che sia stato ribattezzato decreto Blocca cantieri”.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’incontro con Raffaele Cantone, Francesco Curcio ed Edoardo (foto www.SassiLive.it)