Si è spento nella scorse ore a Roma il Sostituto Commissario della Polizia di Stato Giorgio Guastamacchia di 52 anni, in seguito alle complicazioni di una polmonite da Coronavirus. Il poliziotto aveva contratto il virus alcune settimane fa ed era stato subito ricoverato e intubato. Lascia 2 figli e la moglie.
Giorgio Guastamacchia era in serrvizio presso il Dipartimento della pubblica sicurezza e addetto al servizio scorta del premier Giuseppe Conte.
Il Capo della Polizia ha espresso sentimenti di cordoglio e di vicinanza ai familiari attorno ai quali si stringe la grande famiglia della Polizia di Stato.
Morti altri tre medici, sono 80 gli operatori sanitari deceduti
Si aggrava il bilancio degli operatori sanitari deceduti per Covid-19: oggi sono mancati un medico di famiglia, Giovanni Battista Tommasino, di 61 anni, originario di Castellammare di Stabia; Paolo Peroni (medico chirurgo specialista in Oftalmologia) e Giandomenico Iannucci (medico di famiglia). Il tragico totale dei decessi sale così a 80. Ne danno notizia la Federazione nazionale dei medici di famiglia (Fimmg) e la Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo). In totale, stando agli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità, sono 11.252 gli operatori sanitari contagiati.
Speranza: atteggiamenti sbagliati mettono tutti a rischio
C’è ancora tanta, troppa gente in giro. E il ministro della Salute Roberto Speranza, assieme alla totalità degli scienziati, non la manda a dire: “Gli atteggiamenti sbagliati o immaginare che la battaglia sia già vinta rischiano di compromettere i tanti sacrifici fatti finora. Non bastano i decreti, questa battaglia si vince esclusivamente con il contributo di ogni cittadino”. Il distanziamento sociale, dunque, è al momento l’unica arma che abbiamo a disposizione contro il virus. Questa “è una battaglia ancora nel suo pieno”, ha detto il ministro parlando a RaiNews24. “Nessuna sottovalutazione, serve massimo rigore e massima serietà, la strada delle misure rigorose e del distanziamento sociale è la vera arma di cui disponiamo. La ricerca sta facendo il possibile ma non c’è ancora un vaccino, né una terapia certa. La fase 2? Senza vincere la battaglia sanitaria non ci potrà essere ripartenza”.