Corte dei Conti, Nino Sangerardi: “Report sul bilancio finanziario della Sogin spa”. Di seguito la nota integrale.
“Persistono i ritardi rispetto alle previsioni originarie per la localizzazione e realizzazione del Deposito nazionale in ragione dei quali l’Italia è stata deferita il 17 maggio 2018 dalla Corte di Giustizia europea. Ritardi comportano la necessità di impiegare risorse per individuazione di soluzioni transitorie quali depositi temporanei con costi supplementari”.E’ quanto si legge nella determinazione della Corte dei Conti Sezione controllo sugli Enti(presidente Manuela Arrigucci, relatore Consigliere Rossana De Corato) in merito alla gestione finanziaria,anno 2018, della Sogin spa : società di gestione impianti nucleari. Il Deposito è quello per la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi affiancato da un Parco tecnologico previsto dal decreto legislativo n.31 del 15 febbraio 2010. A settembre 2020 Sogin è in attesa del rilascio del nulla osta, da parte dei Ministeri competenti, per la pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee a ospitare la sopradetta struttura.
I Giudici rilevano che non è stato ancora definito il sistema regolatorio per il riconoscimento dei costi relativi all’attività del Deposito nazionale e Parco tecnologico, sicchè anche nel 2018 la copertura finanziaria relativa agli investimenti è stata svolta mediante autofinanziamento della Sogin composto sia da utili conseguiti e non completamente prelevati dall’azionista che dalla gestione del capitale circolante.
Il Gruppo Sogin, partecipato dal Ministero delle Finanze opera in base agli orientamenti strategici definiti dal Ministero dello Sviluppo economico, controlla il 60% di Nucleco mentre il restante 40% è detenuto da Enea(agenzia per le nuove tecnologie e energie). Si occupa di gestione di rifiuti radioattivi,chiusura del ciclo del combustibile nucleare,attività di mercato nell’ambito del decommissioning : ovvero ultima fase di vita dell’impianto nucleare,allontanamento del combustibile esaurito,decontaminazione e smantellamento installazioni nucleari.
Gestisce le centrali nucleari di Trino,Corso,Latina,Garigliano,l’impianto di fabbricazioni nucleari di Bosco Marengo,gli ex impianti di ricerca Enea per il ciclo del combustibile Eurex di Saluggia,Opec e Ipu di Casaccia e Itrec di Rotondella.
I costi,anno 2018, commisurati all’avanzamento dei programmi di decommissioning hanno avuto un incremento rispetto al 2017 : da 62,2 milioni di euro a 78,7 milioni, riconducibile alle operazioni messe in atto nelle centrali di Latina e Garigliano e Trino relativamente alle quali si registrano consuntivi più significativi pari a rispettivamente 17, 6 milioni di euro,12,3 milioni e 20,6 milioni.
L’utile netto del Gruppo di 6,1 milioni di euro con variazione negativa a fronte dell’anno 2017 di 1,7 milioni.Il patrimonio netto raggiunge 53.724.993 euro in aumento del 2,78% con incidenza dell’8% sul totale delle passività.
Sogin ha in carico il combustibile irraggiato e le materie nucleari derivanti dalla centrale nucleare di Creys-Malville,limitatamente al 33% già riconducibile a Enel spa e per il quale l’Italia ha scelto di procedere con il cosiddetto riprocessamento virtuale tuttora in corso in Francia. Prevista l’ultimazione dei programmi di trasporto e riprocessamento del combustibile delle centrali nucleari italiane da parte della francese Orano (ex Areva) e dell’inglese Nuclear Decommissioning Authority.Il rientro dei residui dalla Francia e Regno Unito avverrà a fine 2025.
Le principali commesse di mercato in capo a Sogin,anno 2018, rientrano nell’ambito del Global Partnership in cui ha fornito assistenza tecnica e gestionale per 1,3 milioni di euro di ricavi, la commessa Cemerad(Comune Statte provincia di Taranto) ha generato valore per 1,2 milioni,con riferimento al progetto Slovacchia ha proseguito la collaborazione alla Project management unit per lo smantellamento del reattore V1 a Bohunice : ricavi per 0,7 milioni di euro. L’iniziativa denominata Sunken Object punta a definire un Action Plan per la diminuzione del rischio radiologico e nucleare nonché per lo svolgimento di attività finalizzate al recupero di numerosi oggetti nucleari pericolosi affondati nel mare artico.Qui Sogin guida un Consorzio partecipato da società appartenenti a cinque Paesi europei come Ewn(Germania),Nuvia(Inghilterra),Nuclear radiation protection agency(Norvegia),Cea(Francia) e Irrae(Russia).
Il personale di Sogin, al 31 dicembre 2018, ammonta a 945 unità di cui 28 dirigenti,221 quadri,502 impiegati e 153 impiegati per un costo complessivo di 74,3 milioni di euro.
Per quanto riguarda le vicende di rilievo penale nel 2018 la Procura della Repubblica di Potenza ha disposto il sequestro preventivo di tre vasche aperte e della relativa condotta di scarico a mare situate all’interno dell’Itrec di Rotondella provincia di Matera. Contestualmente è stato avviato procedimento penale a carico di due procuratori di Sogin e del gestore del contratto per la realizzazione del piano di caratterizzazione del sito Itrec “… contestando l’avvenuta violazione di norme in materia ambientale”.Tutt’oggi,fine settembre 2020, è ancora in corso la fase delle indagini preliminari.
La relazione dei Magistrati contabili,pochi giorni fa, è stata inviata ai presidenti di Senato e Camera.