Corte dei Conti sul bilancio dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, intervento di Nino Sangerardi.
“ Un’ulteriore criticità di natura strutturale, evidenziata anche in via prospettica con riferimento agli esercizi 2019 e 2020, riguarda il mancato rispetto dei termini di approvazione del bilancio preventivo e consuntivo, con tutte le conseguenze a questo connesse anche in termini di efficiente gestione dell’attività di programmazione e, quindi, del complessivo sistema di bilancio”.
Parole scritte nella relazione della Corte dei Conti, presidente Manuela Arrigucci e relatore Raffaele Maienza, in merito alla gestione finanziaria, anno 2019, dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea). Quest’ultima è un ente di diritto pubblico non economico nato il 27 maggio 1999 a seguito della soppressione dell’Azienda di Stato per gli interventi nel mercato agricolo(Aima).
Ad Agea, tra l’altro, spetta la rendicontazione all’Unione europea dei pagamenti effettuati a tutti gli organismi liquidatori mentre, in questa qualità, anche Agea è tenuta all’esecuzione e contabilizzazione degli esborsi.
L’avanzo di amministrazione nell’esercizio analizzato è di euro 60.377.219, con un incremento del 21,8 % rispetto al 2018.
Si registra l’ aumento dell’aggregato dei residui attivi(14.335.543), un notevole sviluppo dell’importo dei residui passivi conservati(46.077.213) e un incremento della cassa di euro 42.532.727 passando da 120.419.385(nell’anno 2018) ad euro 162.952.1113(nell’anno 2019).
Durante il 2019 si è concluso il piano di rientro dal disavanzo di amministrazione riconducibile, per 14,9 milioni di euro, alle risorse aggiuntive devolute a Agea a valere sul bilancio dello Stato per effetto della Legge n.271/2015.
Alla luce di quanto sopra i Magistrati raccomandano “ l’adozione di una prudente gestione del bilancio onde evitare il ripetersi, per il futuro, di analoghe anomalie e connesse conseguenze pregiudizievoli”.
Con riferimento allo Stato italiano, nel 2019, gli enti pagatori hanno erogato aiuti comunitari agli agricoltori italiani per 4.260 milioni di euro a fronte dei quali la Commissione europea ha rimborsato all’Italia 4.101 milioni.
La differenza tra quanto anticipato dagli Organismi pagatori e quanto rimborsato dall’Unione europea, pari a 123 milioni, deriva dalle rettifiche e correzioni finanziarie negative svolte dalla Commissione europea, a seguito di “ riscontrate carenze e irregolarità nei sistemi di gestione e controllo”.
Di conseguenza, come già evidenziato dalla Corte dei Conti nel precedente referto, è emersa la necessità “ non oltremodo prorogabile che Agea adotti misure e provvedimenti volti ad efficientare la dinamica dei controlli sugli organismi pagatori nonché i pregiudizi connessi alle rettifiche finanziarie conseguenti alle irregolarità e negligenze riscontrate dalla Commissione europea”.
Per quel che concerne la figura del Direttore dell’Agenzia non risulta chiarito il perimetro dei due regimi( compenso e trattamento economico) stante la disciplina degli oneri fiscali e previdenziali assunti a carico dell’Amministrazione. Inoltre sembra improcrastinabile l’adozione di un nuovo Statuto che chiarisca la posizione istituzionale del Direttore e l’ambito dei suoi poteri, tenuto conto dei generali principi di separazione fra funzioni di indirizzo e funzioni gestionali.
La Corte evidenzia la necessità che Agea realizzi misure utili al controllo sulla spesa inerente i rapporti contrattuali in essere con la propria controlla SIN spa e con i soci privati, ciò al fine di evitare di gravare il bilancio Agea con spese non dovute e/o con oneri derivanti da “ negligenze nell’attività espletata dai terzi aventi causa, in assenza di adeguati controlli a garanzia del rischio”.
Al 16 marzo 2020 Agea riferisce che risultavano pendenti 5.104 giudizi di cui 4978 in primo grado, 276 in appello e 30 in Cassazione o in riassunzione, a seguito di vicende straordinarie.
Il valore complessivo delle cause, calcolato in base al petitum richiesto dall’attore, è di circa 135 milioni di euro.
Relativamente alle probabilità di perdita nel giudizio Agea fa presente che , negli oltre 4 mila contenziosi definiti e censiti dal sistema informativo interno, vi è stata una “ soccombenza almeno parziale dell’Ente, in circa il 60% delle cause”.
Si apprende infine che il perfezionamento della struttura antifrode è nella fase di ulteriore messa in opera. Al riguardo Agea ha ideato un progetto denominato “ Cooperazione e repressione frodi” con un budget di 5,4 milioni di euro che consentirà di affinare gli indicatori esistenti e introdurne di nuovi.
Il rapporto della Corte dei Conti è stato inviato ai presidenti di Senato e Camera dei deputati.