Riceviamo la nota inviata dal gruppo consiliare di Cristiamente riprendiamo a dialogare in cui si informa che “giovedì 16 dicembre è stata depositata l’ordinanza n. 3808/2021 della Corte di Appello di Potenza, sezione civile, con la quale è stata confermata l’ordinanza emessa dal tribunale civile di Matera che nell’ottobre 2019 dichiarava decaduto dalla carica di sindaco di Tricarico Vincenzo Carbone”.
Di seguito la nota integrale.
Giovedì 16 dicembre è stata depositata l’ordinanza n. 3808/2021 della Corte di Appello di Potenza, sezione civile, con la quale è stata confermata l’ordinanza emessa dal tribunale civile di Matera che nell’ottobre 2019 dichiarava decaduto dalla carica di sindaco di Tricarico Vincenzo Carbone. In prima istanza il ricorso era stato avanzato dal cittadino tricaricese Antonio Lopardi, rappresentato e difeso dagli avvocati del Foro di Bari Giuseppe Ruscigno e Palmo Saracino. Contro l’ordinanza del tribunale di Matera il Carbone è ricorso in appello ma il collegio giudicante, composto dai magistrati Iannuzzi, Collazzo e Videtta, ha rigettato il ricorso. si conferma ancora una volta la sussistenza della incompatibilità del Carbone a rivestire la carica si sindaco di Tricarico stante la gestione del Mattatoio Comunale affidata alla cooperativa sociale il cui rappresentante legale era, ed è tuttora, un nipote del Carbone. La corte d’appello di Potenza ha anche condannato il Carbone, lo ha anche condannato al pagamento delle spese, € 8066,00 come era già avvenuto in primo grado, € 3000,00.
Il gruppo consiliare del C.R.D. così commenta la notizia: “Non si tratta di cantar vittoria ma certamente non ci si può esimere dal sottolineare quanto tutto ciò poteva essere evitato se solo nella seduta di insediamento del consigliere comunale di Tricarico, nell’ormai lontano giugno 2019, il neo eletto sindaco avesse accolto le eccezioni sollevate dal presidente del gruppo consiliare di minoranza, prof Antonio Melfi. Sarebbero bastati 10 giorni, come indicato dal T.U.E.L., per rimuovere la causa di incompatibilità. Sarebbe bastato che si cambiasse l’assetto societario della cooperativa sociale che ancora ha in gestione il mattatoio comunale, per giunta INATTIVO e CHIUSO a doppia mandata,nonostante oltre 350mila euro spesi per riqualificarlo (del che è stato presentato formale esposto alla procura generale della Corte dei conti di Basilicata). Tutt’oggi di quella cooperativa due soci su tre sono nipoti diretti del Carbone, tutt’oggi non si è provveduto a fare un apposito bando per la gestione del mattatoio comunale di Tricarico, tutt’oggi il Comune di Tricarico, per la seconda volta, si constata essere stato gestito da un sindaco incompatibile con la carica di legale rappresentante dell’Ente. La certosina pazienza del gruppo consiliare “Cristianamente Riprendiamo a Dialogare”, suffragata da due successivi gradi di giudizio che hanno confermato le eccezioni sollevate a giugno 2018, continua a vigilare sull’andamento della attività politico-amministrativa a Tricarico, nonostante il gruppo consiliare di maggioranza in ogni sede, fino all’ultima riunione del consiglio, non abbia mostrato altro che arroganza e disprezzo, talora condito da deprecabile sarcasmo, nei confronti degli esposti menti della minoranza. Ci si augura che, anche grazie alla concomitanza delle festività natalizie, si cominci a diventare più rispettosi e pacati nell’assicurare un clima di confronto serio, pacato, pluralista e democratico.”