Il pubblico ministero di Matera, Annunziata Cazzetta, ha chiesto nove rinvii a giudizio e cinque archiviazioni a conclusione dell’inchiesta sul crollo di un immobile di vico Piave, nel centro storico della città di Matera, registrato intorno alle 7,20 dell’11 gennaio 2014 e che provocò la morte di due persone, Antonella Favale e Nicola Oreste.
I rinvii a giudizio sono stati chiesti per alcuni proprietari di immobili, tecnici e titolari di imprese e tecnici e dirigenti del Comune di Matera; In particolare le persone indagate sono il proprietario di un immobile al pianterreno nel quale erano stati attivati lavori di riqualificazione; il titolare di una ditta esecutrice di lavori; il progettista delle opere architettoniche; il progettista delle opere strutturali e relativa direzione dei lavori delle strutture; i due proprietari di una palestra attigua al piano terra dove erano in corso i lavori; lo strutturista addetto all’ufficio opere pubbliche del Comune di Matera; il dirigente del settore opere pubbliche del Comune di Matera (attualmente ricopre un altro incarico) e il dirigente del settore gestione del Territorio della stessa amministrazione (era un tecnico esterno convenzionato). Le richieste di archiviazione interessano tre tecnici, due ingegnei dei Vigili del fuoco e il collaudatore in corso d’opera dei lavori eseguiti nel cantiere attiguo alla palazzina crollata e due residenti nel palazzo che crollò quel giorno, Nicola Oreste, poi deceduto a seguito del crollo e sua moglie.
Nei prossimi giorni, il giudice dell’udienza preliminare fisserà la data per l’esame delle richieste del pubblico ministero. Nel crollo dell’immobile una donna fu trovata morta fra le macerie: successivamente, un uomo che era stato estratto vivo morì in ospedale. Nella zona dove avvenne il crollo vi sono ancora recinzioni e non è cominciata la ricostruzione.
Ricordiamo che l’11 gennaio 2016, esattamente due anni dopo dal crollo, si sono concluse le indagini preliminari avviate dalla Procura della Repubblica di Matera. In particolare il crollo della palazzina causò la morte immediata di Dina Antonella Favale, di 31 anni, il cui cadavere fu ritrovato alcune ore dopo tra le macerie. Un altro condomino, l’ingegnere Nico Oreste, funzionario del servizio lavori pubblici del Comune di Matera di 57 anni, fu ritrovato vivo sotto le macerie e di conseguenza risultava tra gli indagati ma morì in ospedale il 27 marzo 2014 e il potenziale reato risulta estinto. Le indagini sono state coordinate all’inizio dal procuratore Celestina Gravina, attualmente destinata ad altra Procura e dal pm Annunziata Cazzetta.
I reati ipotizzati sono omicidio colposo e crollo colposo. L’inchiesta è stata supportata dal lavoro dei Carabinieri e da una corposa relazione tecnica eseguita dai periti incaricati, gli ingegneri Michelangelo Laterza e Michele Colella dell’Università degli studi della Basilicata.
Michele Capolupo