Si è svolta questa mattina al tribunale di Matera l’udienza della requisitoria del pm Annunziata Cazzetta per il crollo della palazzina di vico Piave avvenuto la mattina dell’11 gennaio 2014 e che causò la morte di due persone, Dina Antonella Favale e Vito Nicola Oreste.
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Le richieste di condanna a quattro anni di reclusione, formulate davanti al giudice monocratico Rosa Bia, riguardano otto dei nove imputati: in particolare 4 anni di reclusione per i tecnici e l’impresa che lavorava nei locali a piano terra al civico 22 di vico Piave (il titolare di una ditta esecutrice di lavori, l’architetto progettista di opere architettoniche e direttrice dei lavori e il progettista delle opere strutturali e direttore dei dei lavori di realizzazione), tre anni di reclusione sono stati chiesti per l’ingegnere strutturista addetto all’ufficio opere pubbliche del Comune di Matera, il dirigente del Comune di Matera del settore opere pubbliche e il dirigente del settore gestione del territorio della stessa amministrazione) e per la proprietaria di uno degli immobili dello stabile.
2 anni e 6 mesi per il proprietario del locale al piano terra nel quale erano stati attivati lavori di riqualificazione.
Il pm ha chiesto, infine, l’assoluzione, per non aver commesso il fatto, per Eustachio Andrulli, proprietario di un altro immobile al piano terra della palazzina oggetto di indagine della Procura della Repubblica.
Nella prossima udienza fissata per il 5 novembre 2019 al tribunale di Matera si discuteranno le richieste delle parti civili e successivamente toccherà alla difesa.
La sentenza del giudice è attesa nei primi mesi del 2020.
Michele Capolupo