La sentenza della Corte dei Conti di Basilicata del 28 ottobre scorso ha condannato i componenti della giunta Adduce in carica nel 2013 per somme che sarebbero state indebitamente pagate al “Consorzio Nazionale Servizi”, la ditta che gestiva l’appalto dei rifiuti urbani nel 2013. La stessa ditta che, a seguito del fallimento della Tradeco ha ottenuto quest’anno l’assegnazione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti nei comuni del Sub Ambito Matera 1. Come è noto il servizio doveva partire dall’1 novembre 2019 ma CNS ha chiesto un adeguamento economico per svolgere quanto previsto dal capitolato d’appalto. Proprio oggi i sindaci del Comuni del Sub Ambito Matera 1 si sono riuniti al Comune di Matera e hanno concesso a CNS una proroga due settimane per far partire il servizio entro il 16 novembre 2019.
Per il caso esaminato dalla Corte dei Conti che risale al 2013 a seguito di una segnalazione alla Guardia di Finanza il danno erariale, inizialmente quantificato in 1.789.129,93 euro è stato ridotto di circa 400 mila euro, per una somma complessiva che ammonta a 1.410.000 euro. In particolare il sindaco in carica all’epoca dei fatti contestati, Salvatore Adduce, oggi consigliere comunale e capogruppo del PD in Consiglio Comunale nonchè Presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019 e presidente dell’Anci Basilicata e l’assessore all’ambiente Rocco Rivelli dovrebbero restituire 190 mila anzichè 200 mila euro, gli assessori comunali Sergio Cappella, Nicola Trombetta e Giuseppe Tragni (che oggi è assessore all’igiene urbana e vice sindaco della giunta De Ruggieri) dovrebbero restituire 63 mila euro a testa, il dipendente Franco Gravina, presidente della commissione giudicatrice e Responsabile unico del procedimento dovrebbe restituire 270 mila euro anzichè 300 mila euro mentre il dirigente del settore Igiene urbana, Giuseppe Montemurro, dovrebbe restituire 570 mila euro invece della cifra iniziale quantificata in 739 mila euro. Tutte le persone colpite dal provvedimento presenteranno ricorso alla Corte dei conti generale. Assolti dalla Corte dei Conti i tecnici componenti la commissione di gara.
Ricordiamo che il danno erariale quantificato in 1.789.129,93 euro è stato contestato dai destinatari del provvedimento risarcitorio nel novembre 2018. La magistratura contabile non ha ritenuto congrue le deduzioni fornite dagli indagati e pertanto sono stati invitati a fornire spiegazioni sul loro operatoalla Corte dei Conti.
La giunta Adduce ha giustificato questo provvedimento a favore di CNS con la necessità di scongiurare un rischio per la salute dei cittadini materani per la mancata raccolta dei rifiuti da parte della ditta, che chiedeva un corrispettivo maggiore per il servizio offerto a seguito di alcuni imprevisti registrati nel momento in cui CNS era subentrata alla ditta “Aimeri”, prima aggiudicataria della gara di appalto. Sulla vicenda furono informati anche i dirigenti dell’Asm in carica.
Michele Capolupo