Pisticci: ladri di legna danneggiano alcuni alberi di ulivo secolari protetti.
5 persone denunciate dalla Polizia di Stato per furto ed altri reati.
Cinque persone, tutte gravate da precedenti penali e di polizia, sono state denunciate all’A.G. da personale della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Pisticci per essersi rese responsabili di vari reati, tra cui il furto e la truffa.
Le indagini, che hanno permesso di individuare i responsabili di tali episodi criminali, sono scaturite dalla tempestiva presentazione di denuncia da parte delle vittime e si riferiscono a tre distinte vicende.
I fatti: il custode di una proprietà agricola si è presentato al cennato Commissariato ed ha sporto denuncia nei confronti di due soggetti sorpresi sul fondo a tagliare alberi di ulivo per ricavarne legna. Alla vista del custode, i due si erano dati alla fuga eludendo così le iniziali ricerche.
Ma la pronta denuncia agli uffici della Polizia ha permesso agli investigatori della Divisione Anticrimine del Commissariato diretto dal Commissario Capo Gianni Albano di acquisire precisi riscontri e di denunciare i due ladri, oltre che per furto, anche per distruzione e deturpamento di bellezze naturali nonché danneggiamento, aggravato dal fatto che gli alberi d’ulivo secolari che stavano tagliando sono sottoposti a speciale regime di protezione regionale.
Il secondo episodio è relativo alla truffa subita dal venditore di un motociclo che ha ricevuto in cambio un assegno risultato poi annullato.
Dopo aver messo l’annuncio della vendita su un sito e-commerce, il venditore è stato contattato da un soggetto che si era detto interessato all’acquisto. I due hanno fissato un appuntamento e si sono incontrati per effettuare la compravendita.
Accordatisi sul prezzo, il venditore ha consegnato il motociclo all’acquirente che gli ha dato un assegno postale di 850 euro e si è portato via il veicolo caricandolo su un furgone condotto da un’altra persona.
Al momento della riscossione, il venditore ha scoperto di non poter riscuotere l’assegno perché era stato in precedenza annullato dal titolare del conto.
I particolari forniti dal denunciante, sia riguardo al furgone da questi utilizzato sia alle foto che ritraevano i due truffatori sui rispettivi profili di due social network, ha permesso di risalire agli stessi e di denunciarli all’A.G. per i reati di truffa e di falsità ideologica in concorso tra loro. Sulla scrittura privata stipulata con il venditore, infatti, l’acquirente truffatore aveva indicato nome e cognome falsi.
Ulteriore attività investigativa è in corso al fine di recuperare il motociclo indebitamente sottratto.