Il personale del Corpo Forestale dello Stato dei Comandi Stazione di Scanzano Jonico e di Tursi ha individuato l’autore di un incendio boschivo verificatosi in agro di Policoro che ha interessato un bosco naturale di latifoglie e macchia mediterranea per un estensione di oltre 30.000 mq.
L’orografia impervia del luogo, la fitta vegetazione altamente infiammabile e la presenza di forte vento hanno richiesto l’intervento di un elicottero e di un canadair, oltre all’impegno di 31 unità e 10 mezzi antincendio per lo spegnimento a terra.
Alla responsabilità dell’indagato si è giunti attraverso un’attenta attività di indagine mediante l’utilizzo del sistema investigativo denominato M.E.F. (metodo delle evidenze fisiche), metodo basato su puntuali criteri di lettura degli effetti sul suolo e sulla vegetazione, provocati dal passaggio del fuoco. Si è così risaliti al punto di inizio dell’incendio, situato su un terreno di proprietà dell’uomo. Sul posto si è potuto accertare che, al fine di eliminare dei residui vegetali raccolti in alcuni cumuli, il proprietario, senza alcuna precauzione e non considerando il divieto di accensione di fuochi nel periodo di massima pericolosità, aveva dato fuoco nella mattinata e, successivamente, aveva lasciato incustoditi i cumuli, pensando che si fosse spento. La presenza di forte vento ed elevate temperature hanno permesso che il fuoco si rianimasse dai cumuli e, attraverso le stoppie vicine, si propagasse sui terreni limitrofi.
Il Corpo Forestale dello Stato, da sempre impegnato nell’attività di prevenzione e repressione dei reati di incendio boschivo, ricorda i divieti imposti dalle norme di tutela ambientale sia di accensione di fuochi nel periodo di grave pericolosità per gli incendi boschivi, sia di abbruciamento dei residui vegetali che devono essere regolarmente conferiti a soggetti autorizzati.
La violazione di tali divieti comporta severe sanzioni penali e amministrative nonché azioni risarcitorie da parte delle persone lese dall’evento calamitoso.
Ago 05