Il 5 maggio 2022 su disposizione di questa Procura della Repubblica, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria ed il GICO della Guardia di Finanza di Potenza ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale e reale, emessa dal G.I.P. del Tribunale, su richiesta di questo Ufficio, nei confronti di Franco Valluzzi di Pietrapertosa (Potenza), già amministratore unico e socio di maggioranza della Car Zentrum S.r.l. di Potenza, indagato per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione infedele ed altro.
In particolare, nei confronti dell’imprenditore Franco Valluzzi è stata notificata la misura interdittiva del divieto temporaneo, per 12 mesi, di esercitare attività professionali o imprenditoriali. Contestualmente, a carico di tutti gli indagati e delle aziende di cui sono titolati, è stato eseguito il provvedimento di sequestro preventivo, diretto e per equivalente, avente ad oggetto disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili, per un importo complessivo di oltre 1,3 milioni di euro, corrispondente al valore delle imposte evase.
Il provvedimento cautelare è stato emesso all’esito di una serie di attivtà d’indagine coordinate da questo Ufficio ed eseguite dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria nei della Car Zentrum S.r.l., nel corso delle quali è stata sottoposta a la contabilità relativa agli anni di imposta 2014, 2015, 2016 e 2017.
Ferma restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva, le d’indagine, dunque, hanno permesso l’acquisizione di e convergenti evidenze investigative che hanno portato alla compiuta ricostruzione di un quadro ritenuto grave prima da questo Ufficio e poi dal Giudice delle indagini preliminari con riguardo ad una frode all’I.V.A. realizzata mediante la commercializzazione di autovetture provenienti da Paesi dell’Unione Europea, con schermatura contabile di imprese dislocate in altre realtà territoriali (Campania, Puglia e ed in con il cöinvolgimento a livello indiziario degli imprenditori, Antonio Scardigno, di Modugno (BA), della ditta individuale Zentrum Car di Scardigno Antonio, con sede sempre a Modugno (BA), Alessio Giuseppe Cetera, di Cariati (CS), titolare della ditta individuale Vendita Auto di Cetera Alessio Giuseppe, con sede a Rossano (CS), e Gerardo Della Polla, di Eboli (SA), titolare della ditta individuale Autogold di Della Polla Gerardo, con sede ad Eboli (SA), nel settore del commercio di autoveicoli, indagati per emissione di fatture per operazioni inesistenti ed altro ed in data odierna a perquisizione da questo Ufficio nonché da decreto di sequestro preventivo dei beni, per equivalente emesso dal Gip di Potenza.
In particolare sono emerse – sulla base delle indicate risultanze d’indagine che andranno verificate in sede di giudizio fenomeni d’interposizione nelle fasi di acquisto e di immatricolazione delle autovetture nel pubblico registro automobilistico che avrebbero permesso alla Car Zentrum S.r.l. di dissimulare gli effettivi acquisti delle autovetture presso i fornitori comunitari al fine di evadere l’obbligo del pagamento preventivo dell’I.V.A. all’atto della nazionalizzazione degli autoveicoli, nonché di detrarre indebitamente l’imposta esposta sulle fatture.
L’imprenditore Franco Valluzzi, già in data 27.05.2021 era stato di una misura di prevenzione patrimoniale disposta dal locale Tribunale su proposta di questa Procura Distrettuale, essendo stata ricostruita a suo carico una notevole sproporzione tra i redditi dichiarati rispetto al tenore di vita e all’elevato valore dei beni nella disponibilità degli stessi.
Nella stessa giornata i finanzieri della Sezione di PG hanno dato, altresì, esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso sempre dal Tribunale di Potenza su richiesta di questo Ufficio giudiziario nei confronti di un altro imprenditore lucano, Bruno Michele Rosario di Potenza, titolare della ATP S.r.l. con sede a Tito, società operante nel settore dell’elettronica, indiziato della violazione di cui all’art. 10 bis del D.Lgs. n. 74/2000 per aver omesso il versamento delle ritenute dovute, quale sostituto d’imposta, per oltre 220 mila euro.
Il tilievo anche economico dei provvedimenti sopra indicati, conferma l’importanza della scelta — privilegiata da questo Ufficio di puntare ad una efficace azione di contrasto patrimoniale ai fenomeni di evasione fiscale attraverso lo strumento del sequestro per equivalente dei proventi dell’evasione fiscale.