Sul ricorso vinto al Tar dalla scuola media Torraca e la Provincia di Matera per contestare la decisione assunta dalla Regione in merito al dimensionamento scolastico 2010-201, la scuola media “Torraca” di Matera essere scippata della sede di piazza degli Olmi, la dottoressa Brunella Carriero, in rappresentanza dei genitori degli alunni frequentanti la scuola media Torraca ha inviato alla nostra redazione le sue considerazioni per spiegare dal punto di vista giurisprudenziale il successo del ricorso indetto dall’avvocato Franco Carrozzo di Lecce. Diamo ampio spazio all’intervento della dottoressa perché il ricorso vinto dalla Torraca e dalla Provincia di Matera rappresentaa dal presidente Stella è di portata nazionale e crea un precedente di grande portata nella letteratura giurisprudenziale.
Dottoressa Carriero, il successo del ricorso intentato dalla Scuola Media Torraca e dalla Provincia al Tar di Basilicata per fare valere il principio della giustizia e della lealtà come va letto dal punto di vista giurisprudenziale?
“Il rispetto delle regole procedurali è democrazia. E’ opinione unanime che una concezione della democrazia meramente sostanziale sia inaccettabile, poichè il mancato rispetto delle regole procedurali comporterebbe l’instaurazione di governi autocratici. Lo Stato democratico, in altri termini, deve essere inteso come lo Stato delle regole innanzi tutto seguite nel procedimento di decisione politica, a prescindere dal contenuto che poi tale decisione assume. Se vogliono essere democratiche, le Istituzioni Pubbliche, prima di ogni altro soggetto, devono pertanto rispettare le regole procedurali e garantire la trasparenza dell’agire, l’informazione, la distinzione delle funzioni, la gestione senza conflitti di interesse. La sentenza n.357 del 21 giugno 2012 emessa dal Tribunale Amministrativo Regionale per la Basilicata (Sezione Prima) è un’applicazione di questi principi”.
Vogliamo riassumere i fatti?
“La Provincia di Matera, i genitori ed il personale scolastico della Scuola Media Torraca di Matera, nel 2011 avevano proposto ricorso al TAR contro la Regione Basilicata e il Ministero dell’Istruzione dell’Universita’ e della Ricerca – Ufficio Scolastico Regionale per la Basilicata – per l’annullamento – limitatamente alle istituzioni scolastiche della Provincia di Matera – della delibera del Consiglio Regionale della Basilicata n.98 del 2 febbraio 2011, con la quale era stato approvato il piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche nella Regione Basilicata per l’anno scolastico 2011/12 a modifica ed in contrasto con le formali proposte avanzate dalla Conferenza Provinciale e dalla deliberazione consigliare della Provincia n.108 del 15.12.2010. I ricorrenti denunciavano che la Regione Basilicata, senza il rispetto dell’iter procedurale che la legge prevede per il Piano e senza alcuna motivazione, aveva modificato quanto deliberato dalla Provincia al termine di un elaborato procedimento svolto, questo sì, in collaborazione con i Comuni interessati. Più precisamente, la Regione aveva sconvolto l’organizzazione della Scuola Media “Torraca”, attribuendo alcune sue classi allocate in uno stabile di Piazza degli Olmi alla Scuola Media “Festa” di Matera e istituendo nuovi corsi e indirizzi; il tutto discostandosi dalle conclusioni alle quali era giunta la Provincia e, quindi, dall’esito di più diretti e consapevoli contatti col territorio. Se gli atti di dimensionamento scolastico, come quello in questione, – recita la sentenza – rientrano nella funzione di programmazione attribuita alla Regione, la Regione deve tener conto, nell’ambito dell’esercizio di programmazione e in un’ottica di collaborazione tra enti, delle esigenze indicate dagli enti territoriali minori e sono previsti momenti istituzionali e strumenti procedimentali di raccordo. Al tempo stesso, però, tali scelte non si sottraggono all’obbligo di motivazione. La scelta di dimensionamento scolastico si pone difatti quale processo decisionale nel quale convergono gli interessi dei vari enti locali interessati, secondo un principio di leale collaborazione fra enti. Nel caso di specie, quindi, la Regione avrebbe dovuto dar conto della proposta formulata dalla Provincia e, in particolare, di quanto indicato nel Piano provinciale di dimensionamento, formulato con la partecipazione dei Comuni interessati all’esito di un articolato procedimento, e riportare le motivazioni per cui aveva inteso disattenderla. Dagli atti del procedimento non emergono le specifiche motivazioni dei mutamenti apportati, né risulta essersi tenuto alcuno strumento procedimentale o momento di confronto tra gli enti nell’ambito del quale tale proposta sia stata vagliata e motivatamente disattesa.
Per le suesposte ragioni, che hanno assorbito ogni altro motivo, il TAR di Basilicata ha accolto il ricorso della Provincia di Matera e, conseguentemente, ha annullato gli atti contestati”.
Alla luce di quanto si è verificato cosa può aggiungere?
“L’Ente Regione non ha brillato in democrazia. Ha completamente ignorato ogni consultazione e non ha messo in atto nessuno degli strumenti procedurali di raccordo. Per esempio, non ha minimamente consultato la Scuola interessata, pur nella consapevolezza che il provvedimento che si stava per adottare l’avrebbe dilaniata ingiustamente. Eppure la scuola Torraca è un fiore all’occhiello della città di Matera per le sue programmazioni didattiche assai moderne, condivise e premiate anche in consessi europei. Anche la meritocrazia è stata disattesa in questa faccenda.
I genitori degli alunni della Scuola Media Torraca, insieme al personale didattico, hanno vissuto tutto questo come un sopruso di manzoniana memoria. Il disagio per alcuni allievi è stato innegabile. Alcuni di loro si è visto costretto ad abbandonare le proprie scelte didattiche, come quelle musicali (per le quali le famiglie avevano sostenuto già spese ingenti), perché incompatibili con il trasferimento a nuova scuola. Eppure, con alto senso civico, dopo aver (invano) tentato approcci informali con l’Ente Regionale, hanno dato prova di coraggio e di fiducia. Autotassandosi, hanno adito le vie legali a supporto della Provincia di Matera. Oggi, grazie a questa sentenza, possono raccontare ai propri figli che la Democrazia ha le sue ferite ma anche le sue cure”.
La vicenda secondo lei ha danneggiato qualcuno e qualcosa?
“Una serie di danni, irreparabili, questa vicenda li ha comunque prodotti, in quanto, nelle more della causa amministrativa, si è dovuto definire un nuovo e irreversibile assetto degli Istituti scolastici materani. Ma la ristabilita Giustizia (procedurale e, in questo caso, anche sostanziale) è un messaggio coniugato al futuro, come insegnamento per noi e per i nostri ragazzi. La stessa sentenza n. 357/2012 va coniugata al futuro, per la sua forza deterrente di pesante precedente giurisprudenziale anche per le altre Regioni d’Italia”.
Carlo Abbatino
Dimensionamento scolastico, assessore Vincenzo Viti: guardare a modernizzazione
In merito alla parziale aggregazione che l’anno scorso ha interessato le scuole medie Torraca e Festa di Matera, l’Assessore ha spiegato che è necessario “un rinnovamento dell’intero progetto formativo lucano. Sarà l’occasione per riconsiderare e ascoltare tutte le istanze”.
“Devono essere messe da parte polemiche sterili che non giovano alla costruzione di un sistema scolastico regionale basato sulla qualità ed efficienza delle nostre scuole”. E’ l’invito dell’assessore al Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura e Sport della Regione Basilicata, Vincenzo Viti, che interviene sulla vicenda delle scuole medie Torraca e Festa di Matera, interessate l’anno scorso da una parziale aggregazione.
“Lo spirito che animò il Consiglio regionale, che pure si impegnò in Quarta commissione in lunghissime e complesse audizioni di tutti gli interessati prima di approvare il Piano definitivo, fu esclusivamente quello di rinvenire una soluzione per quanto possibile condivisa e che nel contempo tenesse conto dei parametri imposti dalla normativa per il mantenimento delle autonomie, nell’ottica della salvaguardia di presidi che hanno una tradizione ormai consolidata e riconosciuta sul territorio. Nessun intento autoritativo o persecutorio verso la scuola Torraca – prosegue Viti, che all’epoca ha seguito con attenzione la vicenda come capogruppo del Pd – e men che meno volontà da parte di nessuno di danneggiare gli studenti o le famiglie”.
“Ora è il momento di voltare pagina – continua Viti – di guardare alla modernizzazione e al rinnovamento dell’intero progetto formativo lucano, così come mi ha chiesto di agire l’assemblea consiliare di cui faccio parte, disegno nel quale deve essere esaltata ogni espressione regionale del mondo della scuola. Sarà l’occasione per riconsiderare, ove possibile, ascoltate tutte le istanze, le ragioni che mossero la protesta recuperandole in un quadro che guardi alla scuola e ai suoi autentici protagonisti, che sono gli studenti”.