Diventa definitiva la condanna a nove mesi per i fratelli Aldo e Salvatore Scarcia, intervento Libera Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Diventa definitiva la condanna a nove mesi per i fratelli Aldo e Salvatore Scarcia, per il reato di violenza privata nei confronti di Carmela D’Alessandro, all’epoca dei fatti nostra referente territoriale nel materano.
Era il 2014 e a Policoro si stava svolgendo una manifestazione promossa da Libera. I due fratelli impedirono con violenza che si svolgesse il volantinaggio da parte della nostra referente e di un altro volontario. Dopo le prime due sentenze gemelle, la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso dei due imputati e ha confermato quelle del 2017 e del 2020. Carmela D’Alessandro si è costituita parte civile, assistita dall’avvocato Josè Toscano in primo grado e in appello, assieme all’avvocata Enza Rando in Cassazione. Una costituzione che rappresenta un atto di coraggio e un dovere nei confronti della società civile tutta, perchè intimidazioni e violenze come quelle oggetto del procedimento di cui stiamo parlando, devono riguardare tutti noi e non soltanto chi ne è vittima.
La soddisfazione che esprimiamo all’indomani del pronunciamento definitivo è un sentimento che, però, non è scevro dalla consapevolezza di quanto l’attenzione nei territori lucani, in questo caso nel Metapontino, debba essere sempre più forte e di quanto non si debba mai abbassare la guardia.
La sentenza arriva alla vigilia del 21 marzo, la Giornata Nazionale in ricordo delle Vittime Innocenti di Mafia, che, come Libera Basilicata, abbiamo deciso di organizzare proprio nel Metapontino, a Scanzano Jonico. Far risuonare dalla piazza scanzanese i 1055 nomi delle vittime innocenti e di quelle lucane che ancora aspettano giustizia, significa colmare con la voce della legalità quel vuoto che purtroppo spesso si crea, fatto di inadempienze, inerzia e quieto vivere.