Alle ore 7,29 dell’11 gennaio di due anni fa crollava a Matera la palazzina di Vico Piave che comprendeva i civici 18 e 26: una tragedia che provocò la morte di due persone. Il crollo fu fatale alla giovane Antonella Dina Favale mentre Nicola Oreste, schiacciato sotto le macerie, spirò dopo una lenta agonia il 27 marzo dello stesso anno. Un’altra donna, Sara Elia, fu invece estratta viva dalle macerie grazie al tempestivo intervento dei soccorritori.
Il Comune di Matera, a seguito delle verifiche effettuate dai tecnici comunali e dai Vigili del Fuoco disponeva la sfollamento delle palazzine adiacenti il crollo. Sedici appartamenti e 4 locali dei due civici di Vico Piave sono stati sgomberati e nove famiglie da quel maledetto 11 gennaio sono rimaste senza casa.
La Magistratura ha quindi comunicato la lista delle persone indagate per il crollo. A distanza di quattro mesi cominciarono i rilievi tecnici che hanno coinvolto i periti della Procura, l’ingegnere strutturista Michele Colella, l’ingegnere Michele Laterza dell’Università di Basilicata, periti e avvocati delle parti e i Carabinieri che svolgono le indagini in collaborazione con il pm del Tribunale di Matera Annunziata Cazzetta e i vigili del fuoco. Nel giro di otto giorni l’area di vico Piave interessata dal crollo fu completamente ripulita.
Il luogotenente dei Carabinieri di Matera Vito Rubini ha consegnato la perizia eseguita sul luogo del crollo al pm Annunziata Cazzetta e adesso si attendono le decisioni della Magistratura per individuare i responsabili del crollo e procedere con il processo giudiziario.
A seguito dell’indagine coordinata dal pm Annunziata Cazzetta risultano indagati due tecnici dei Vigili del Fuoco, gli ingegneri che hanno redatto i verbali dopo i sopralluoghi negli edifici, eseguiti singolarmente e rispettivamente il 7 gennaio 2014 e il 15 dicembre 2013. L’ingegnere defunto funzionario dell’ufficio Sassi del Comune di Matera e sua moglie, anche lei presente nell’edificio crollato e proprietaria assieme al marito dell’appartamento dove è stata realizzata una sopraelevazione.
Avvisi di garanzia sono stati inviati anche al proprietario del locale al piano terra interessato da lavori di ristrutturazione per avviare un’attività di ristorazione, al direttore dei lavori della manutenzione straordinaria, al direttore di cantiere, all’autore dei calcoli statici nel cantiere e direttore dei lavori delle strutture, al titolare dell’impresa che si occupava di lavori di ristrutturazione dei locali al piano terra, al collaudatore dei lavori in corso d’opera ingegnere, al tecnico del Comune di Matera autore del verbale relativo al sopralluogo del 23 dicembre 2013 e al dirigente dell’Ufficio tecnico comunale dei lavori pubblici.
A distanza di due anni esatti dal crollo della palazzina di vico Piave le famiglie sperano ovviamente di riavere la propria abitazione e in proposito alcuni tecnici hanno avviato un dialogo con la nuova Amministrazione Comunale per definire insieme un progetto che prevede la ricostruzione della palazzina sul sito in cui si è consumata la tragedia. In particolare otto tecnici tra cui geologi, ingegneri strutturisti, impiantisti, architetti ed urbanisti, si sono messi a disposizione per sostenere i condomini nell’iter burocratico e progettuale relativo ai lavori di ricostruzione della palazzina senza chiedere alcun compenso. L’assessore comunale all’urbanistica Francesca Cangelli ha dichiarato in proposito che l’Amministrazione comunale è disponibile ad approvare una variante ad hoc per procedere con la fase progettuale e avviare la ricostruzione dell’immobile non appena ci sarà il dissequestro dell’area interessata, senza dover attendere l’approvazione del nuovo regolamento urbanistico per il Comune di Matera.
Michele Capolupo
ANNIVERSARIO DI VICO PIAVE. IL SINDACO DE RUGGIERI E L’ASSESSORE CANGELLI
“INCONTRI CON I PROPRIETARI DELLE ABITAZIONI PER LA RICOSTRUZIONE”
“Nell’anniversario del tragico crollo di vico Piave esprimo a nome dell’intera comunità materana i sentimenti di umana solidarietà per tutti coloro che hanno subìto le conseguenze di questo dramma cittadino”.
Lo sostiene il sindaco Raffaello de Ruggieri parlando del secondo anniversario del fatale crollo.
“Il cordoglio – aggiunge – è maggiore per i parenti delle vittime che hanno perduto il valore dell’unità familiare e nello stesso tempo una attenzione sofferta per gli altri che hanno perduto le proprie abitazioni. Si pone adesso il problema politico, giuridico ed economico della ricostruzione dell’immobile la cui attuazione è ancora condizionata dalla chiusura della fase preliminare dell’istruttoria penale processuale. Al di là di tale necessaria pre condizione, comunque, l’assessore all’Urbanistica è stato delegato a individuare le procedure in grado di definire legittimamente una proposta edificatoria da trasferire ai soggetti interessati perché si possa, insieme – prosegue il sidnaco – programmare concretamente i tempi e i modi dell’inizio dei lavori di ripristino del fabbricato.
Nel frattempo si è dato incarico agli uffici competenti di procedere alla eliminazione dei detriti informi ancora presenti in loco.
Nel mentre si attivano questi processi formali e sostanziali – conclude il sindaco – va rimarcata l’attenzione del Comune al problema e rinnovati i valori di vissuta solidarietà agli sfortunati protagonisti della drammatica vicenda materana”.
Sulla vicenda è intervenuta l’assessore all’Urbanistica Francesca Cangelli che ha annunciato di aver avviato già da tempo un confronto anche sulla scorta di alcuni incontri con i proprietari degli appartamenti distrutti nel crollo.
“Il percorso ci vede impegnati con loro sotto diversi profili – spiega – Negli ultimi giorni abbiamo svolto riunioni mirate per analizzare lo stato dell’arte anche con l’assessore alle Politiche sociali, Marilena Antonicelli. Dall’inizio del mio mandato mi ero attivata con il prof. Nigro progettista del regolamento urbanistico, con particolare riferimento proprio a Vico Piave. Abbiamo deciso di dare un’accellerazione: vogliamo mettere a punto una disciplina che sarà già pronta al momento del dissequestro dell’area da parte dell’autorità giudiziaria. Siamo disponibili a individuare un piano di recupero in grado di consentire la ricostruzione dell’immobile e di intercettare fondi comunitari che sostengano gli impegni economici dei proprietari degli appartamenti. Essendo un’opera di edilizia privata – chiarisce ancora l’assessore – ci impegneremo al massimo per forme di agevolazioni o sgravi previsti per legge. In ogni passaggio saremo comunque accanto ai cittadini con i quali abbiamo avviato un dialogo che ritengo davvero concreto e propositivo. Nel frattempo l’autorità giudiziaria ci ha autorizzati a rimuovere le macerie, lavori che avvieremo al più presto”.
Riportiamo la lettera integrale inviata dai condomini dei civici 18 e 26 di vico Piave in cui si chiede all’Amministrazione Comunale la ricostruzione della palazzina interessata dal crollo.
Spett.Le Sindaco della Città di Matera
Al Dirigente Ufficio Urbanistica
Oggetto: Ricostruzione edifici oggetti del crollo del 11 gennaio 2014 in vico Piave a Matera.
I sottoscritti firmatari, proprietari degli immobili in Vico Piave a Matera, interessati dal crollo del
11.01.2014 attualmente sottoposti ad ordinanza di sgombero ed interessati dalle indagini da parte delle
Procura di Matera, intendono dare corso a un progetto di analisi e di recupero finalizzato alla ricostruzione degli immobili in oggetto ai sensi della L.n° 457/78.
Tale attività di progettazione, disgiunta dalle attività giudiziarie, vuole incominciare ad effettuare
valutazioni progettuali e di stima di quelle che saranno le operazioni di ricostruzione in capo ai proprietari sgomberati.
La progettazione avrà caratteri di progetto unitario che noi intendiamo sottoporre alla Vostra attenzione in quanto Amministrazione competente al fine del rilascio dei necessari pareri edilizi.
A tale scopo i sottoscritti chiedono a codesta Amministrazione un parere formale circa la redazione e la
procedura del progetto preliminare da sottoporre alla Vostra istruttoria in virtù della legislazione vigente in materia urbanistica.
Nell’esplicitazione del parere richiesto a codesta Amministrazione si chiede il perseguimento di iter che
possano utilizzare e/o intercettare forme di finanziamento a sostegno dei cittadini interessati da tale
emergenza abitativa.
In attesa di un formale riscontro alla presente si porgono distinti saluti.
I proprietari firmatari