La Segreteria Provinciale COISP di Potenza ha inviato una lettera al Prefetto di Potenza, al Questore di Potenza, alla Segreteria Nazionale CO.I.S.P. di Roma e alla Segreteria Regionale CO.I.S.P. Basilicata di Potenza per denunciare l’emergenza di ordine pubblico nel territorio di Palazzo San Gervasio. Di seguito la nota integrale.
Oggetto: Emergenza ordine pubblico Palazzo San Gervasio.
Egregio Signor Prefetto, ci stupisce come organizzazione sindacale in quale maniera approssimativa si sta aprendo il centro per accoglienza lavoratori extracomunitari nel territorio di Palazzo San Gervasio. Un paese già provato dalla presenza dell’unico Centro per rimpatri aperto in regione, dove tutti i giorni grazie ai deficit strutturali, più volte da noi segnalati sui tavoli provinciali e nazionali, si mette a repentaglio l’ordine e la sicurezza pubblica nel territorio di Palazzo San Gervasio e delle zone limitrofe.
All’interno del CPR avviene di tutto, fughe, risse e aggressioni alle forze dell’ordine deputate alla sorveglianza. Nei giorni scorsi il traffico veicolare dell’unica strada di collegamento tra Palazzo San Gervasio e Spinazzola la ex S.S. 168 è stato interrotto dal lancio di sassi da parte degli ospiti del CPR.
La Regione Basilicata, oltre a scegliere di nuovo Palazzo San Gervasio per ospitare i lavoratori migranti in una struttura fatiscente, ha candidato un progetto con fondi europei PON per la costruzione di un centro di accoglienza per una capienza di 500 lavoratori nell’ex area tabacchificio, a soli tre km dal Centro Per Rimpatri del Ministero degli Interni, innescando gravi problematiche di Ordine Pubblico in un territorio come quello di Palazzo San Gervasio già provato in modo significativo.
Con la presente si Chiede la convocazione del tavolo provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per discutere l’opportunità della chiusura del C.P.R., o il diniego per motivi di sicurezza pubblica della costruzione del nuovo centro da ubicare nell’ex area tabacchificio.
Sicuri che si farà, come per legge, garante dell’ordine pubblico, rimaniamo in attesa di cortese riscontro.