Continua la serrata attività di controllo del territorio da parte della Polizia di Stato.
Il personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Pisticci diretto dal Commissario Capo Dr. Gianni Albano, a seguito di una denuncia presentata in data 26 dicembre 2013 da parte di una signora la quale lamentava di aver subito lesioni personali, minacce e violenza da parte del cognato, arrivava a denunciare all’autorità giudiziaria il malintenzionato.
Il giorno di Natale, infastidito dal dover attendere la sua convivente che rivolgeva gli auguri di Natale alla sua famiglia, un uomo decideva di convincerla a modo suo, con le maniere forti, a venire via dalla casa dei suoceri, strattonandola e facendola salire in macchina con violenza. La scena veniva notata dalla cognata, la quale decideva di interporsi fisicamente tra la sorella ed il suo convivente. Ma, questi, per tutta risposta continuava nella condotta violenta, spintonando la cognata e facendola rovinare in terra ove sbatteva il capo in maniera preoccupante. La vittima, spaventata e dolorante, si rifugiava presso la sua abitazione, ma l’azione violenta dell’ uomo continuava, tanto che lo stesso non riusciva nel suo intento di introdursi in casa, solo perché gli si impediva l’accesso ponendo un divano dietro la porta di ingresso, che nel frattempo veniva danneggiata in quanto presa a pugni e calci dal malintenzionato.
Soltanto l’intervento della compagna dell’ aggressore, fortemente spaventata per l’ incolumità della sorella e della famiglia, riusciva a fare desistere lo stesso dai suoi propositi delittuosi, facendolo andare via. Così, effettivamente accertatasi dell’assenza del cognato la donna, provata fisicamente dall’azione di violenza mossele, si recava al pronto soccorso per le cure del caso e successivamente presso gli uffici del Commissariato di Pisticci ove sporgeva denuncia nei confronti del cognato. L’ attività di indagine prontamente realizzata, basata sull’ acquisizione del referto medico, le testimonianze raccolte e l’attenta analisi della personalità del aggressore, già noto per situazioni simili a quella fin qui descritta, permettevano di giungere ad un quadro probatorio consistente e tale, da consentire la denuncia dell’ uomo per i reati di minaccia, lesioni personali e danneggiamento.
Sempre per il reato di danneggiamento veniva denunciato all’Autorità giudiziaria un altro soggetto. Questi la sera del primo febbraio scorso, in compagnia di due altri soggetti e a bordo di un’ autovettura di grossa cilindrata, affiancava un’ altra auto, a bordo della quale viaggiavano un uomo e i suoi due figli. L’ intento era quello, così come poi precisato in denuncia, di far fermare l’ auto affiancata per poter parlare di una vicenda in comune tra i due conducenti. Ma la manovra decisa posta in essere all’ atto dell’ affiancamento e la presenza nella autovettura affiancante di soggetti conosciuti dal conducente dell ‘auto affiancata come noti pregiudicati, convinceva quest’ultimo a non accettare la richiesta di confronto per il timore che lo stesso potesse degenerare. Così, per non spaventare ulteriormente i figli presenti in macchina, il padre si portava presso la propria abitazione, dove raccontava lo spiacevole episodio alla moglie. Entrambi decidevano di richiedere l’ intervento della Polizia, temendo che il soggetto artefice della spregiudicata manovra di affiancamento, potesse far visita presso la loro abitazione. Timori fondati, dal momento che, pochi istanti prima del sopraggiungere della volante, mentre i coniugi ne attendevano l’ arrivo affacciati alla finestra, notavano la stessa auto artefice della temeraria manovra, dalla quale scendeva un uomo. Quest ultimo, armato di bastone, raggiungeva l’auto dei coniugi parcheggiata sotto casa e, con furia inaudita, ne infrangeva gli specchietti laterali nonché i finestrini anteriori e posteriori, successivamente dandosi alla fuga, lasciando sul posto un pezzo del bastone di legno, poi sequestrato e sottoposto agli accertamenti scientifici volti a fare risaltare impronte utili al proseguimento delle indagini. Il tutto avveniva sotto lo sguardo attonito dei coniugi. Questi, giunta la volante del Commissariato, rendevano particolari sull’accaduto, poi compiutamente formalizzati in denuncia, così precisi e concordanti, da permettere agli investigatori di stringere il cerchio attorno ad un individuo che, gravato da precedenti penali, anche specifici per fatti simili a quello fin qui esposto,veniva denunciato per il reato di danneggiamento aggravato dalla violenza e minaccia rivolta ai coniugi durante la sua realizzazione.
Ma violenza, minaccia e lesioni personali aggravate venivano poste in essere anche da parte di un altro individuo ai danni del cognato titolare di un autosalone, nel cui piazzale antistante l’ aggressore si introduceva illecitamente per portare a termine il suo progetto criminale. Una questione attinente ad una compravendita di un autovettura rappresentava il motivo del diverbio poi sfociato nelle violenti percosse che ne causavano una prognosi di 25 giorni. A dire dell’ aggressore, l’ aggredito non aveva onorato un debito di danaro, contratto da lungo tempo. La tempestiva denuncia, presentata presso gli uffici del Commissariato, permetteva di svolgere attenta attività di indagine che, con l’ausilio delle testimonianze raccolte e attraverso l’analisi della documentazione medica acquisita, riportante una prognosi compatibile con i colpi inferti al denunciante, consentiva la denuncia all’Autorità giudiziaria del violento aggressore, per i reati di minaccia, ingiuria, lesioni personali e violazione di domicilio.