L’attività di contrasto all’evasione fiscale ed al lavoro irregolare costituisce un obiettivo prioritario dell’azione di servizio della Guardia di Finanza.
Spesso, per conferire maggiore efficacia all’attività operativa, si ritiene opportuno ricorrere a sinergie e collaborazioni con gli altri Enti interessati al contrasto del lavoro nero, ossia la Direzione Territoriale del Lavoro e l’INPS, ponendo in essere controlli congiunti, che vedono contestualmente impegnate le Fiamme Gialle e gli ispettori.
Proprio recentemente, è stato concluso un intervento della specie nei confronti di una società di capitali attiva come impresa agricola, ma operante anche nel settore commerciale.
In sede di primo accesso ispettivo, i finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria ed i funzionari ispettivi della Direzione del Lavoro e dell’INPS, oltre ad acquisire la documentazione contabile, avevano provveduto ad identificare i dipendenti trovati intenti a prestare la propria opera, accertandone le effettive mansioni.
Gli ulteriori successivi approfondimenti hanno consentito di accertare la mancata assunzione di 5 lavoratori, nonché l’irregolare inquadramento di 12 addetti, ritenuti, ai fini della posizione contributiva, come impiegati nel settore terziario (attività commerciale) anziché nel settore agricolo, come indebitamente avvenuto.
Tale differente posizione contributiva ha determinato la quantificazione di un debito di oltre 300.000 Euro.
Per quanto attiene l’aspetto squisitamente fiscale, la verifica eseguita dalla Fiamme Gialle materane ha consentito il recupero di base imponibile derivante da ricavi non dichiarati e costi indeducibili per 465.000 Euro, oltre alla constatazione di evasione dell’imposta sul valore aggiunto per € 84.000.