Il Gruppo Natuzzi esprime il proprio ringraziamento per l’operazione condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Bari, che ha permesso di scoprire una fabbrica che assemblava divani impiegando 73 lavoratori in nero.
Pasquale Natuzzi, Presidente ed Amministratore Delegato del Gruppo ha dichiarato: « Ringrazio la Guardia di Finanza di Bari per il suo impegno quotidiano nell’attività di contrasto al sommerso e alla concorrenza sleale. La nostra battaglia contro questo fenomeno criminale è stata ribadita proprio nei scorsi giorni con una campagna di sensibilizzazione, volutamente forte e impressionante. Tanto per restare alla cronaca e dare una portata del fenomeno, è bene chiarire che l’assemblaggio è solo la fase finale di produzione di un divano e che 73 assemblatori sono in grado di sviluppare – su otto ore lavorative –diverse centinaia di sedute al giorno. Volumi sottratti alle aziende oneste, andate in difficoltà nel corso degli anni proprio a causa della concorrenza sleale e oggi costrette a ricorrere agli ammortizzatori sociali per gestire i propri collaboratori in esubero. Combattere l’evasione fiscale e il lavoro nero deve essere la priorità numero uno del Governo per restituire competitività alle aziende oneste del nostro Paese. Occorre intensificare i controlli, prendere provvedimenti legislativi più incisivi sulla tracciabilità dei prodotti e tenere sempre viva l’attenzione su questi temi, attraverso i media e l’informazione. È questo il percorso su cui continuare a lavorare con coraggio e senso di responsabilità».
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Pienamente d’accordo.
Ora anche i lavoratori che si prestano a questi giochi siano puniti in modo esemplare: toglietegli la C.I.G.
Sono perfettamente d’accordo con quanto pubblicato da Pasquale Natuzzi nello spot contro il lavoro nero.
Anche nel “polo del salotto” del materano il fenomeno c’è. Se vediamo grossi capannoni di aziende MOLTO conosciute che sono chiuse o che nella migliore delle ipotesi hanno alle loro dipendenze solo personale che va a controllare i vari conto lavoro che sono costretti a lavorare a cottimo (nelle migliore delle ipotesi) e a minuti forniti dalle aziende committenti.
Quando S.E. Sig. prefetto di Matera qualche giorno fa ha chiamato a raccolta tutte le forze Ispettive, di Polizia, sindacati di categoria per arginare l’abusivismo commerciale, contraffazioni e legalità, ho fatto un commento positivo e, spero, che quanto discusso in quella riunione valga anche per il salotto dal momento che si constatano le stesse infrazioni (se non peggiori) per cui sono state prese precise decisioni e precauzioni.
Il rischio di questi committenti è quasi zero, il guadagno è certo, eludono il fisco e non si caricano di personale dipendente. Questo è contro la legge di mercato, contro una reale e leale concorrenza a sfregio nei confronti di quelle aziende che operano nella legalità, con tanti sacrifici e soggetti ad implacabili ed a volte pretestuose ispezioni.
Però, come dicevo nel commento precedente, si comincia a “respirare aria di legalità” grazie alle iniziative di S.E. Sig. Prefetto di Matera.
Nino silecchia