La Compagnia della Guardia di Finanza di Policoro ha condotto un’articolata attività di polizia economico-finanziaria nei confronti di una Società di persone dell’area sinnica destinataria di un contributo europeo per oltre 90.000 euro, erogato dalla Regione Basilicata nell’ambito delle agevolazioni per lo sviluppo e la qualificazione della filiera turistica del “Metapontino Basso Sinni”.
Gli accertamenti, svolti attraverso l’analisi della documentazione contabile, bancaria e vari rilevamenti sul posto, hanno consentito di appurare come il rappresentante legale della società, titolare di una nota struttura ricettiva della zona, al fine di ottenere le provvidenze in parola, necessarie per ristrutturare l’attività, avesse presentato alla Regione Basilicata fatture attestanti l’acquisto di beni informatici (non conferenti con l’attività esercitata), presso una ditta individuale intestata ad un familiare, indicando costi notevolmente maggiorati rispetto al prezzo originario.
In tal modo, la società controllata ha fruito di una “sovrafatturazione” finalizzata a prospettare una spesa sostenuta sensibilmente più elevata rispetto ai normali prezzi e condizioni di mercato, in contrasto con quanto previsto dal Bando Regionale.
Peraltro, i suddetti importi, artatamente gonfiati, annotati sui registri obbligatori, hanno consentito un indebito risparmio di imposta.
I responsabili sono stati segnalati alla Procura competente sia per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis c.p.) che per i reati di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (artt. 2 ed 8 del D.Lgs. 74/2000).
Gli interventi della Guardia di Finanza nel comparto delle uscite del bilancio comunitario, esperiti per evitare un utilizzo improprio dei fondi destinati allo sviluppo delle zone economicamente disagiate, mirano altresì alla tutela delle imprese che agiscono nella piena legalità e nel rispetto delle leggi.