Scoperta dai Carabinieri del comando provinciale di Rimini una frode in competizioni sportive e in concorsi nel mondo della danza sportiva per cui risultano indagate otto persone tra Giudici Federali, Direttori di Gara e Istruttori della F.I.D.S., la Federazione Italiana Danza Sportiva. I militari, inoltre hanno eseguito sette misure coercitive e interdittive.
Le persone coinvolte risiedono nelle province di Milano, Monza-Brianza, Varese, Terni, Reggio Calabria, Matera e Bari.
I particolari sono stati illustrati in una conferenza stampa al comando provinciale dell’Arma di Rimini.
L’intera frode ruotava attorno alla figura di un istruttore di danza tesserato Fids, che risulta tra i sette indagati a cui i Carabinieri al termine delle indagini hanno notificato provvedimenti cautelari interdittivi e coercitivi emessi dal Gip del Tribunale di Rimini.
In particolare è stato applicato il divieto di esercitare professioni o rivestire incarichi all’interno di società sportiva per la durata di sei mesi ad un istruttore di danza e a due Giudici federali Fids. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria invece per un direttore di gara Fids e tre istruttori di danza. Era uno degli istruttori Fids a ricevere le segnalazioni in merito agli atleti da favorire. Una volta vagliate e valutate, le comunicava a giudici, direttori di gara, o ad altri soggetti che poi avrebbero contattato le giurie.
Anche Michele Barbone, presidente della Federazione Italia danza sportiva, è indagato nell’ambito dell’inchiesta chiamata ‘Tersicore’ della Procura di Rimini per frodi e gare truccate nella disciplina. Barbone risponde di omessa denuncia di reato da parte di pubblico ufficiale per non aver segnalato all’autorità giudiziaria gli illeciti penali, cioè le frodi, di cui avrebbe avuto notizia nelle qualità di presidente. In particolare questi gli sarebbero stati comunicati da un giudice ed erano relativi a segnalazioni ricevute da una tesserata per favorire atleti partecipanti ai campionati italiani del 2018. A questo riguardo va precisato “che il
presidente federale non è mai entrato in possesso o ha avuto conoscenza di nomi, elementi e/o documenti che lo avrebbero obbligato a inoltrare un rapporto all’autorità giudiziaria o sportiva” comunica in una nota la Federazione italiana danza sportiva.