Il Tar di Basilicata definisce i ricorsi in 181 giorni: è questo il dato più significato che è emerso dalla relazione di apertura dell’anno giudiziario del tribunale amministrativo, che è stata letta dal presidente, Fabio Donadono, stamani, a Potenza.
“Riusciamo a trattare i ricorsi – ha detto – senza alcun minimo ritardo e cioè tendenzialmente a mano a mano che vengono presentati”.
Lo ha confermato anche l’indicatore elaborato dalla Commissione Europea, che consiste nel rapporto tra il numero dei ricorsi pendenti e quello delle cause definite: tale indicatore si è ridotto per la Basilicata, appunto, da 231 a 181 giorni.
Donadono ha sottolineato come “a fine 2022 è già stato eliminato il 99 per cento di tutto l’arretrato del 2019, restando solo sette degli 834 ricorsi all’epoca pendenti”.
Nell’anno appena concluso sono stati 635 i ricorsi presentati, con una crescita dell’8 per cento, dei quali 308, per una percentuale del 48,5, definiti nello stesso anno di deposito.
Sono invece diminuite le istanze e i provvedimenti cautelari, ma aumentano del 14 per cento le cosiddette sentenze brevi Sulla durata del processo, “si attesta molto inferiore all’anno – ha concluso Donadono – pur in presenza di un organico numericamente insufficiente”.