La soppressione prevista della Corte d’Appello di Potenza non è che un altro ennesimo segnale della irrilevanza politica della Regione ente amministrativo ai tempi della crisi e dei tagli inevitabili.
Qualcuno pensava che fosse solo una questione campanilistica,Matera contro Potenza,si illudevano. Spoliata Matera -una delle due Provincie di cui è composta questa Regione- il passo successivo è L’ lNUTILITA’ dell ‘esistenza stessa di UNA REGIONE-CAPOLUOGO.
Da anni invitiamo tutti a prevedere più che subire i fenomeni di riorganizzazione, e non servono certo gli appelli e la chiamata alle armi del Popolo lucano,sempre e solo in una pre campagna elettorale.Questi sono ancor più dannosi ,complici e corresponsabili.
Serve trovare un nuovo modello che può essere una macroregione o una macro Provincia,tuttavia segnali embrionali vanno colti .I tempi impongono soluzioni,ed è per questo che salutiamo con piacere e con favore l’iniziativa del comitato per la Fusione di Policoro con Scanzano,Intelligente iniziativa che cerca di disegnare soluzioni e non subirle cosi come cerchiamo noi Matera si muove.
29 agosto, allarme rosso. Il Governo sopprimerà la Corte di Appello di Potenza. Lettera al Premier Renzi del consiglere regionale di Fratelli d’Italia Gianni Rosa.
Di oggi, la notizia che i partiti di maggioranza avrebbero già deciso un primo pacchetto di riforme e di tagli alla giustizia che verrà discusso il prossimo 29 agosto in seno al Consiglio dei Ministri. E tra le riforme e i tagli, la mannaia cadrà sulla nostra Regione: la Corte d’Appello di Potenza verrà chiusa.
Dopo il Tribunale di Melfi e la sezione distaccata di Pisticci, il Governo di centrosinistra tenta di consumare un’altra spoliazione nei confronti della Basilicata.
Non ci era sfuggito che la riforma sulle competenze in materia di energia fosse“tagliata su misura della nostra Regione” (quale altra è così centrale per il piano energetico italiano?) e avevamo già denunciato che, per il Governo nazionale, la Basilicata rappresenta solo un pozzo di petrolio, una Terra da spremere e null’altro. Ora la conferma. Ci chiediamo che ruolo abbia avuto il Capogruppo del Pd alla Camera, il lucano Speranza, in quella riunione. Avrà almeno dato un cenno di disappunto per questo ulteriore sfregio alla sua Regione? E Bubbico, Vice Ministro agli Interni, e l’ex Presidente della Regione Basilicata ora Sottosegretario alla Salute, De Filippo, avranno fatto quanto nelle loro possibilità per evitare una tale scellerata decisione?
Delle due l’una: o il Pd lucano è d’accordo con questo provvedimento o non conta nulla all’interno del partito a livello nazionale. In entrambi i casi una pessima figura.
Noi non permetteremo che la Basilicata venga depauperata di un ulteriore presidio di legalità.
Per questi motivi, ho scritto al Presidente del Consiglio questa mattina, chiedendogli di rispettare il Popolo lucano e la Basilicata che, già molto,da all’Italia tutta e di rivedere le posizioni del Governo sulla soppressione della Corte d’appello di Potenza. Ho inviato la lettera anche al Ministro della Giustizia, a tutti i Capigruppo di Camera e Senato, al Presidente della Corte d’Appello di Potenza, ai Presidenti dei Tribunali di Potenza, Matera e Lagonegro ed ai Presidenti degli Ordini degli Avvocati di Potenza, Matera, Lagonegro e Melfi e al primo rappresentante della Regione, il Presidente della Giunta, che, stando al comunicato diffuso nelle scorse ore, non potrà che associarsi a questa mia iniziativa ed a porre in essere quanto è in suo potere per evitare un altro sfregio alla nostra Regione.
Ho interessato direttamente il nostro Capogruppo alla Camera, Fabio Rampelli, e il nostro Presidente, l’Onorevole Giorgia Meloni.
Si tratta, ovviamente, di una iniziativa conciliativa posta in essere nel rispetto dei ruoli istituzionali. È altrettanto ovvio, però, che non permetteremo altri vulnera alla nostra Regione e che, se il Governo proseguirà in tale scellerata direzione, metteremo in campo più forti azioni in difesa della nostra Terra.
È un battaglia di giustizia. È una battaglia per difendere una Regione dallo smembramento che si prospetta: tra riforma del titolo V, soppressione passata e futura degli uffici centrali e macroregioni.
È ora di dire basta. È ora che il Popolo lucano alzi la testa.
Corte d’Appello, Giordano e Tancredi (Ugl):”si eviti la chiusura”.
“L’Ugl Basilicata è fortemente preoccupata perché dopo i provvedimenti di chiusura dei Tribunali in vari sedi della Basilicata, c’e’ il rischio che la scure della spending review possa colpire anche e probabilmente la Corte di Appello di Potenza”.
E’ quanto dichiarano i segretari regionali dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Pino Giordano per i quali, “il Governatore Pittella non deve assolutamente perdete tempo nel chiedere, e con urgenza, un incontro al ministro Orlando, per far sentire ed annunciare in modo chiaro che, ove mai ciò rispondesse al vero, la Basilicata non sarebbe disposta ad accettare ulteriori tagli nel settore della Giustizia. Tagli peraltro ingiustificati anche dal punto di vista economico, dal momento che non potendo licenziare il personale e dovendo comunque continuare a pagare il fitto dell’immobile nel quale trovano posto tanto gli uffici della Corte di Appello quanto, quelli del Tribunale di Potenza, sarebbe del tutto illogico e contro ogni principio di buona amministrazione penalizzare una intera regione, solo per inseguire un astratto e immotivato principio di riorganizzazione della macchina giudiziaria Italiana. Da tutti i rappresentanti lucani di cotanta Istituzione, ci aspettiamo inoltre un’azione a tutela di tutto il territorio della nostra regione e, dunque, della Corte d’Appello di Potenza che è a rischio: è ora di svegliarsi – tuonano forte e chiaro i segretari Ugl, Tancredi e Giordano -, si facciano sentire sia Pittella che gli altri rappresentanti dei Lucani. Noi dell’Ugl ci rifiutiamo di pensare che dinanzi a ragionamenti improntati a elementare buon senso qualcuno, il Ministero di Grazia e Giustizia possa continuare a sostenere tesi indifendibili. In ogni caso – concludono Giordano e Tancredi -, la Regione non se ne stia, come sempre, ad acconsentire buona e zitta. L’Ugl crede che anche i nostri esponenti di Governo, con l’appoggio unanime di tutti i parlamentari, dovranno sostenere obbligatoriamente, in modo forte ed autorevole, le ragioni dei lucani”.
“Interrogherò il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, per verificare la fondatezza delle notizie che vorrebbero la soppressione della Corte d’Appello di Potenza”. Lo ha annunciato l’on. Cosimo Latronico (FI), componente della Commissione Bilancio della Camera. “ Un disegno di riorganizzazione delle sedi giudiziarie sul territorio e’ stato già varato l’anno scorso e la Basilicata ha già pagato prezzi altissimi ,non sarebbe davvero sopportabile la chiusura della Corte d’Appello di Potenza, che finirebbe per gravare sull’assetto dei servizi giudiziari sul territorio regionale. Ci auguriamo che sia valutato con equilibrio un disegno di organizzazione delle sedi giudiziarie nella prospettiva di migliorare il servizio giustizia in aderenza con l’assetto del territorio, della sua orografia e della sua rete di servizi trasportistici. Continueremo a vigilare in Parlamento perché il governo non realizzi astratti e perniciosi programmi di razionalizzazione che si trasformano in costi e disagi per i cittadini”.
Una regione svenduta.
Quando sapemmo che il nostro sottosuolo era ricco di petrolio, ognuno di noi non potè fare a meno di pensare a come sarebbe diventata la Basilicata; pensammo a una regione finalmente opulenta, moderna, collegata. Più importante, insomma, come accade ogni volta che un territorio si scopre ricco.
Evidentemente ci sbagliavamo.
Dopo una manciata di anni, infatti, ci siamo svegliati sporchi, sfruttati e sempre più poveri.
Ma tranquilli, fra poco non esisteremo proprio più, verremo cancellati con un colpo di spending review.
Cancellati come regione, come territorio, come tradizione. Il tutto per far risparmiare qualche spicciolo a uno sgangherato governo che pensa bene di risparmiare anche sulle cose essenziali se non vitali.
Come vitale è la giustizia per un territorio.
Ebbene in una regione che si scopre ricca, in Italia, non vengono migliorate le infrastrutture, creati collegamenti dignitosi, come strade, treni, aerei, no, niente di tutto questo; in una regione che si scopre ricca si fa terra bruciata di tutto.
E’ toccato già a un Tribunale, quello di Melfi, cancellato con un tratto di penna.
Ora vogliono eliminare anche la Corte di Appello quasi fosse sufficiente a diminuire il debito pubblico di qualche miliardo.
Macchè.
A qualche spicciolo di risparmio delle casse statali, se pur ci sarà, corrisponderà un maggior disagio, anche economico, per tutti gli operatori del diritto, e per tutti i cittadini a vario titolo interessati alla giustizia.
Lo Stato, cioè, riversa sugli utenti della giustizia quelle spese che spera di risparmiare eliminando un presidio giudiziario.
Una regione in costante viaggio ultraregionale.
Parti, controparti, avvocati, consulenti, testimoni, periti, tutti in viaggio, oppure emarginati, ghettizzati, in un territorio, fra l’altro quasi inaccessibile, con una linea ferrata degli anni sessanta, e con una superstrada che di super ha solo i lavori perennemente in corso.
La Basilicata a stento limita i danni della vicinanza della criminalità organizzata delle regioni limitrofe, far fuori un presidio giudiziario, significa inaugurare il nuovo far west del sud dell’Italia. Una Basilicata che si scopre ogni giorno più infelice, tormentata, corrotta e concussa, chiedere giustizia costerà molto ma molto di più che a qualsiasi altra regione italiana.
Un riconoscimento, dopo la rapina del petrolio e le sue conseguenze nefaste, avremmo potuto pretenderlo. La politica che ci ha governato non ha saputo tutelare la Basilicata, anzi pare averla svenduta per quattro soldi. E’ assurdo, infatti, immaginare che i nostri politici al governo non sapessero o non immaginassero cosa si stava portando avanti.
Ora non sarà tardi?
Occorre mobilitarsi immediatamente perché la Basilicata non scompaia, cominciando dalla difesa della Corte di Appello, perché, è evidente, dopo seguiranno altri smantellamenti, fino a negarci finanche tradizioni e cultura.
La buona politica faccia i suoi passi, con autorevolezza e dignità.
E il centro sinistra porti il conto anche di questa ulteriore prossima probabile sconfitta.
Difendiamo la Corte di Appello per difendere il nostro territorio. Non ci siamo riusciti finora con il petrolio, cominciamo a farlo con tutto il resto, ritornando anche sulla questione del petrolio, prepotentemente, senza lasciarsi morire giorno per giorno, svenduti da quattro politicanti tanto potenti a oggi, quanto incapaci.
Luciano Petrullo, Dirigente regionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Basilicata
La possibile soppressione della Corte di Appello di Potenza, certo non giunge improvvisa, avvisaglie di uno spezzettamento della giustizia lucana si erano avute già con la soppressine del tribunale di Melfi e della sede del tribunale di Matera distaccata a Pisticci. Una grande manifestazione di popolo non impedì al governo di seguire il suo disegno in un ottica ormai chiara di smembrare la Basilicata. Pensare di perdere la Corte di Appello è pura follia, il ruolo che riveste, non solo dal punto di vista dell’organizzazione giudiziaria, è essenziale per la nostro comunità e in nessun caso bisogna cedere a compromessi in merito. La Corte di Appello di Potenza c’è e deve restare al suo posto, auspico, pertanto, il Consiglio Comunale di Potenza tutto, senza distinzioni di appartenenza politica ad intraprendere iniziative concrete, immediate e condivise, tali da scongiurarne la sua soppressione. L’importanza del mantenimento dell’organo giurisdizionale, l’urgenza e la gravità della questione devono essere leve per porre l’attenzione con immediatezza al problema prima che, ancora una volta, sia tropo tardi.
Giuseppe Giuzio Fratelli D’Italia – AN