Due episodi hanno visto nella giornata di domenica 14 aprile impegnati i mezzi nautici della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Taranto, chiamati ad intervenire quasi ai limiti della competenza territoriale, ad oltre 150 km di distanza l’uno dall’altro, per la precisione nel primo episodio a circa due miglia dalla costa del litorale di Manduria e nel secondo a circa un miglio dalla costa del litorale della Marina di Pisticci.
Complice la bella giornata di sole, diversi diportisti hanno infatti pensato di trascorrere una delle prime giornate primaverili concedendosi una uscita in mare con la propria unità da diporto, ma probabilmente non tutti avevano considerato la presenza di un vento teso proveniente da Nord, che in queste zone tende ovviamente a spostare le unità nautiche verso il largo e comunque rappresenta un grave pericolo per la navigazione in quanto a fronte di un mare apparentemente “calmo come l’olio”, determina insidie che richiedono a volte una non comune perizia marinaresca.
Proprio il vento teso ha infatti, nel primo episodio, verificatosi nella tarda mattinata di ieri, messo in grave pericolo la vita di due diportisti che a bordo della propria unità nautica, a causa di una avaria al motore occorsa quando l’unità si trovava a circa un miglio dalla costa del litorale di Manduria, hanno visto la propria unità allontanarsi sempre più dalla costa perché sospinta dal vento.
Lanciato l’allarme telefonico tramite il numero di emergenza 1530 direttamente alla Sala Operativa della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Taranto, uno dei diportisti, colto da evidente stato di panico, forniva solo indicazioni di massima sulla possibile posizione in mare dell’unità.
Immediatamente dirottata sul posto l’unità di soccorso della Guardia Costiera, la stessa riusciva ad individuare dopo solo poco più di un’ora, considerata la distanza percorsa e la mancanza di elementi certi in ordine alla effettiva posizione dell’unità, tra l’altro in continuo allontanamento dalla costa, il natante alla deriva, ormai a circa due miglia di distanza dalla costa, procedendo al rimorchio dello stesso sino al porticciolo di Campomarino.
Ancora più grave è stato tuttavia l’episodio verificatosi nel primo pomeriggio di ieri a circa un miglio di distanza dalla costa del litorale della Marina di Pisticci, a seguito del ribaltamento di un natante da diporto a vela.
Anche in questo caso la segnalazione è pervenuta alla Sala operativa della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Taranto a mezzo segnalazione telefonica, tramite numero di emergenza 1530, fatta da una persona che aveva visto la dinamica dell’incidente.
Nella circostanza in esame, disposta l’uscita immediata della dipendente unità di soccorso, da poco rientrata agli ormeggi per conclusione della precedente operazione di soccorso, la Sala operativa della Guardia Costiera, presumendo la presenza di persone in acqua, ha contattato telefonicamente il “Circolo velico Basilicata”, presente in zona, al fine di disporre l’impiego di un eventuale mezzo nautico nella disponibilità di uno dei soci del predetto Circolo per anticipare il più possibile l’operazione di soccorso.
Acquisita al riguardo l’immediata disponibilità di impiego di un mezzo nautico privato, mentre l’unità di soccorso della Guardia Costiera giungeva sul punto segnalato, dopo circa trenta minuti, il malcapitato, quale unico occupante del natante a vela, veniva individuato in mare dall’unità nautica impiegata da uno dei soci del Circolo velico, tra l’altro a considerevole distanza dall’unità ribaltata, e preso a bordo in evidente stato di ipotermia e stremato dalla fatica.
Con l’assistenza dell’unità della Guardia Costiera, il diportista è stato quindi condotto a terra e successivamente, a mezzo autoambulanza del 118 già presente sul posto, trasportato presso l’ospedale di Policoro per gli accertamenti sanitari del caso.
L’unità nautica capovolta è stata invece rimorchiata in costa da altra unità nautica nella disponibilità del citato Circolo velico con l’assistenza della motovedetta della Guardia Costiera.
Apr 15
tutto bene quel che finisce bene,in una splendida giornata primaverile sulla spiaggia di marina di pisticci mentre con amici ci rilassavamo al sole guardando l’orizzonte, per caso mi accorgo di questa imbarcazione in evidente difficolta’.A quel punto coinvolgo un amica alla quale chiedo di allertare la capitaneria di porto in quanto lo stesso faceva fatica ad alzare la vela e complice il vento molto forte,si allontanava sempre piu’ dalla riva.Insomma dopo varie telefonate arriva un imbarcazione privata,e grazie anche al loro prezioso lavoro di ricerca riescono a recuperare la persona che aveva gia’ abbandonato la barca con la speranza di potersi portare a riva. Bhe’ che dire ho letto che adesso la persona sta meglio,questo e’ l’importante,tutto e’ bene quel che finisce bene……