Anche la segretaria regionale della Basilicata di Italia dei Valori Maria Luisa Cantisani ha partecipato alla presentazione in Cassazione del progetto di legge di iniziativa popolare che prevede misure urgenti per il contrasto del fenomeno della corruzione e dei delitti contro la pubblica amministrazione.
“Noi riteniamo che contro la corruzione, autentico cancro – sostiene Cantisani – serve un’azione drastica a partire dalla confisca dei beni a corrotti e corruttori e dal licenziamento degli impiegati infedeli. A quel punto non ci sarà più nessuno da corrompere e finalmente l’Italia onesta prevarrà. Se la politica cominciasse a fare il suo dovere, si potrebbe arginare il fenomeno ma nel nostro Paese non fa antimafia e non combatte la corruzione. Si deve incidere con delle norme precise che blocchino la corruzione ed Italia dei Valori ha presentato le sue proposte. Bisognerà vedere se in Parlamento, dove le abbiamo depositate, si vogliono votare e dare, così, un taglio netto alla corruzione o continuare ad essere il Paese più corrotto d’Europa. Il dato diffuso oggi dal Centro Studi di Confindustria che quantifica in 13 miliardi di euro l’anno il peso della corruzione in termini di mancata crescita – continua la segretaria IdV – dovrebbe far scattare l’allarme: se riducessimo l’indice a livello Francia guadagneremmo lo 0,8% del Pil”.
Per il segretario nazionale di IdV Ignazio Messina “se il tema della corruzione è un fuoco che si spegne subito, lo si vedrà immediatamente. Questo è un momento straordinario che va affrontato con altrettanti strumenti straordinari. Il Governo ha fatto un’iniziativa che però è blanda e non risolve i problemi ma c’è la possibilità di migliorare. Fondamentale è inserire le misure giuste e la tempistica immediata. Giacciono in Parlamento, dalla precedente legislatura, falso in bilancio, termini di prescrizione, che abbiamo depositato noi e sono state abbandonate. Il nostro pacchetto anticorruzione non è proposto ad una parte ma ad un Parlamento che deve decidere se stare dalla parte dei corrotti o degli onesti. In tema di appalti, la previsione delle white list è fondamentale. Ne abbiamo parlato con Cantone qualche settimana fa, nel nostro incontro pubblico, proponendo il divieto dei subappalti perché la maggior parte degli appalti prevede che la ditta che partecipa sia pulita e poi da in subappalto, dove si creano situazioni non altrettanto pulite. La confisca dei patrimoni è un ottimo strumento ed ha fatto bene la Commissione Antimafia ad inserirlo. Anche oggi è prevista in ipotesi di corruzione e concussione ma solo per la somma che ha formato oggetto di corruzione. Con il sistema dell’antimafia, invece, si confisca tutto avendo la presunzione che questo sia oggetto di reato. Se prendiamo qualcuno con una mazzetta di diecimila euro gli confischiamo solo quei diecimila e magari ne avrà prese altre ancora nel corso del tempo, al punto di arricchire il proprio patrimonio. Nel momento in cui si contrasta la corruzione, c’è un corruttore e quindi un imprenditore e dall’altra un corrotto, cioè un elemento interno all’amministrazione che subisce il fascino della corruzione. In quel caso non si deve aspettare la condanna definitiva ma al momento del rinvio a giudizio, lo si sospende fino a quando non verrà assolto e reintegrato oppure licenziato. Nel caso si tratti di politici chiediamo l’interdizione perpetua dai pubblici uffici”.