Nel corso della mattinata odierna personale della Polizia di Stato ha dato esecuzione a Fiumicino all’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa a carico di Michele Amabile. L’uomo è stato estradato dagli Stati Uniti d’America perché componente del sodalizio criminoso disarticolato con la nota operazione di polizia giudiziaria denominata “Underboss”.
Ha dato esecuzione all’Ordinanza personale del Servizio Centrale Operativo (S.C.O.) della Polizia di Stato – I Divisionee della Squadra Mobile di Matera, lo stesso che ha svolto e portato a termine l’importante attività d’indagine.
Contestualmente, allo stesso indagato è stata notificata anche un’altra Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa dalla Procura Distrettuale di Reggio Calabria per i fatti reato emersi nell’indagine culminata con l’operazione “New Bridge”.
L’indagato, personaggio affiliato a “Cosa Nostra” americana, ha mantenuto legami forti con la criminalità campana risultati determinanti all’atto di fornire appoggi logistici all’Underboss della famiglia mafiosa italoamericana “GAMBINO”: Francesco “Ciccio” Palmeri.
La figura di Amabile, come quella di Palmeri, emergeva fin dal principio dell’inchiesta quando, nell’ambito di un’indagine internazionale coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e dall’EasternDistrictdi New York, venivano intercettate una serie di sue conversazioni telefoniche con alcuni indagati di quel procedimento. Di seguito Palmeri, per porre in essere la richiesta estorsiva nei confronti di un noto imprenditore materano, si affidava ai servizi di un pericoloso gruppo di malviventi campani, con influenti proiezioni criminali anche a New York City, tra i quali proprio Amabile risiedente da anni negli Stati Uniti.
Egli, infatti, risultava pienamente organico a quell’associazione, mostrandosi spesso tra gli attori principali dei loro propositi delinquenziali tra cui, appunto, il tentativo di estorsione nei confronti dell’imprenditore lucano.
A tal proposito Amabile, contribuiva fattivamente all’organizzazione e messa in opera delle azioni delittuose oggetto d’indagine arrivando ad accompagnare l’underboss nei suoi “viaggi” a Matera, passaggi fondamentali del disegno criminoso.
Come si ricorderà, l’indagine in parola fu avviata dalla Squadra Mobile di questa Questura a seguito di quanto comunicato dai collaterali organismi investigativi statunitensi i quali riportavano che “Ciccio l’americano” (Palmeri Francesco) veniva inviato in Italia dalla famiglia mafiosa “Gambino” di New York al fine di intimorire gravemente un imprenditore materano ed indurlo, così, a sborsare un milione di euro a titolo di interessi per un vecchio “prestito personale” concessogli anni prima. Per realizzare tali propositi, quindi, Palmeri si affidava alle prestazioni d’opera di un pericoloso gruppo di malviventi campani, capeggiati da Amabile, con influenti proiezioni anche a New York City, per il tramite del loro leader, risiedente ormai da anni a Brooklyn.
L’indagine in argomento si è conclusa, come detto, con l’emissione di provvedimenti cautelati in carcere a carico di otto degli indagati eseguiti in Basilicata, Campania, Sicilia, Lombardia e Stati Uniti d’America, con l’operazione di Polizia denominata, appunto, “Underboss” che oggi, con l’estradizione anche di Amabile, ottiene l’ennesimo prestigioso risultato per la Giustizia italiana.
Determinante l’attività internazionale disimpegnata dall’Interpol – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP) che ha curato tutte le attività relative all’estradizione dell’Amabile e che ha provveduto personalmente al suo prelievo in New York e al suo trasferimento in Italia.
Così come determinante, ancora una volta, è risultata la collaborazione con l’Ufficio della Polizia di Frontiera di Roma Fiumicino che ha curato tutte le attività susseguenti all’arrivo in Italia dell’estradato.