Il 5 aprile 2017 è stato assolto dal tribunale penale collegiale di Matera, con formula ampiamente liberatoria, Mario Potenza, accusato di spaccio nel settembre dell’anno scorso, al termine di quella operazione i Carabinieri sequestrarono oltre 20 chili di droga. “Ero certo dell’innocenza del mio assistito e già da quando gli hanno sostituito il carcere con i domiciliari ho avuto la sensazione che il tribunale avesse capito bene i fatti”, ha dichiarato l’avvocato Simone D’Angella componente del collegio difensivo.
Che ha spiegato: “Come si ricorderà i Carabinieri trovarono della droga occultata in uno stabile a circa 50 metri dalla casa ove viveva il nostro assistito e hanno ritenuto che l’immobile fosse di pertinenza della casa stessa: circostanza smentita già dalle prime risultanze processuali. Infatti, è emerso subito con chiarezza che il suddetto immobile fosse abbandonato, semi-pericolante, aperto su più lati e quindi accessibile a tutti. Mario Potenza invece abita lungo la SS 106, in aperta campagna alla mercé di tutti”, ha spiegato l’avvocato D’Angella che ha seguito la vicenda con il collega, l’avvocato Pietro Mazzoccoli.
Contro la sentenza pronunciata dal Tribunale collegiale, presieduto dal dottor Giuseppe De Benedictis, il pubblico ministero avrebbe facoltà di appello. Sul punto, il legale ha spiegato: “Attendiamo le motivazioni del Collegio e le eventuali mosse della Procura. Se il pm non farà appello e di conseguenza la sentenza dovesse trasformarsi in definitiva, proporremo azione per ingiusta detenzione. Il nostro assistito è stato in carcere dal 24 settembre 2016 al 1 febbraio 2017. Sino a mercoledì è stato ai domiciliari”