Maria Murante di Sinistra Italiana, commenta l’iscrizione nel registro degli indagati, da parte della magistratura potentina, dell’attuale sottosegretario De Filippo, e della sua segretaria. Di seguito la nota integrale.
L’iscrizione nel registro degli indagati, da parte della magistratura potentina, dell’attuale sottosegretario De Filippo, e della sua segretaria, non ci coglie particolarmente sorpresi, soprattutto all’indomani di quelle sue precisazioni a mezzo stampa che avevano il sapore di un “così fan tutti”.
I fatti contestati risalgono agli anni in cui l’attuale sottosegretario del governo Renzi era Governatore della Basilicata, a riprova di come in questa regione, oramai da anni – e di là delle inchieste giudiziarie in corso – operi una questione morale inenarrabile, con intrecci sempre più stretti tra politica, affari, clientele. Da sfondo ancora una volta il petrolio, i suoi protagonisti e i tanti interessi che intorno vi ruotano, a partire da una spesa pubblica completamente drogata dall’affare delle royalties e con discrezionalità totale della sua allocazione per la riproduzione del consenso.
In questo quadro una Commissione Parlamentare d’Inchiesta – già chiesta dal gruppo parlamentare di Sinistra Italiana – è non solo necessaria ma anche urgente, perché urgente è il diritto di capire cosa è avvenuto intorno alla vicenda energetica lucana con il suo portato di inquinamento ambientale e morale, e del tramonto di qualsiasi idea di democrazia. Anche per questo il 17 aprile bisogna votare e votare Sì.