Il cittadino materano Valentino Blasone esprime alcune riflessioni sull’inchiesta della Guardia di Finanza “Il Suggello” che riguarda il sistema sanitario regionale che ha portato all’arresto di 22 persone. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Lucania Felix e la capitale altrove.
“Non Roma o Napoli, ma New York sarebbe la vera capitale dei contadini di Lucania, se mai questi uomini senza Stato potessero averne una. E lo è, nel solo modo possibile per loro, in un modo mitologico.”
Così scriveva Carlo Levi nel suo “Cristo si è fermato ad Eboli” e forse qualcuno si annoierà nel sentir ripetere questa litania.
Ma il verminaio scoperchiato ieri, a dir il vero ai più noto, non fa altro che confermare che nella nostra società millenaria nulla è cambiato, governata senza scrupoli da Don Luigini sì mutevoli, ma sempre con la stessa tracotante e vomitevole supponenza.
Questo potere che si autoalimenta con la pratica diffusa ed incacrenita del vassallagio morale, va estirpato con una rivoluzione civica che arrivi anche a mutuliare quella parte di se stessa malata ed incancrenita.
C’è sì chi è onesto, ma comunque complice nel misero silenzio quotidiano di questo sitema inverecondo che umilia le menti e i cuori ed annulla le speranze.
Ed allora, ora come un tempo, la fuga rimane l’unica soluzione per sottrarsi ad una umiliazione perenne.
Il pane, il lavoro, non può e non deve essere conquistato in cambio della dignità.
Essere donne e uomini liberi significa, oggi ancor più che ieri, uccidere la logica dell’essere soggiacenti al potente di turno.
Lucania felix è un luogo dell’anima che va riscoperto da coloro che quell’anima non l’hanno mai venduta al diavolo di turno.
Questa volta devono partire, lasciare la nostra terra, i miserevoli che hanno distrutto la nostra speranza, inquinato le nostre anime così come la nostro suolo e le nostre acque, costretto giovani e padri e madri a prostituirsi per il “diritto lavoro”.
C’è da fare una rivoluzione, è ora il tempo della chiamata alle armi dell’onore e della libertà.
Il coraggio delle donne e degli uomini liberi sia la moneta con cui offendere di disprezzo chi ha ucciso il nostro futuro.
Andatevene, tutti voi, che impestate la nostra terra. Nascondetevi, vergognatevi, qui, per voi, non c’è più posto!
Che il 6 luglio, di nuovo da Matera, sia un nuovo 21 settembre!
E Matera diventi finalmente, liberandosi, degna capitale di se stessa, non di una cultura posticcia e puzzolente fatta di padroni di cartone.
Valentino Blasone