Il direttore generale Asm Pietro Quinto finito in carcere nell’inchiesta sulla sanità in Basilicata ”è il collettore di raccomandazioni che promanano non solo dal suo mentore politico Pittella ma anche da altri personaggi, non necessariamente politici, che per il ruolo da questi rivestito hanno su Quinto una notevole influenza”. E’ quanto si legge nell’ordinanza cautelare dell’inchiesta sulla sanità lucana che ha portato all’arresto di 22 persone, tra cui il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, ai domiciliari. E’ il caso per esempio di don Angelo Gallitelli, segretario del Vescovo di Matera che si rivolge a Quinto per far ammettere sua sorella Maria e un amico di lei al percorso di formazione, a numero chiuso e per massimo 50 posti per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità nella scuola primaria e indetto dall’Università della Basilicata nell’anno accademico 2016-17. ”Il prelato – si legge – come peraltro suggeritogli dal suo Vescovo, individua proprio nel direttore generale Asm la persona che può aiutarlo ad arrivare al governatore Pittella per perseguire il suo fine ma, come emergerà nel corso delle indagini, è lo stesso Quinto a indirizzarlo, positivamente, verso un altro e più competente ‘sponsor”’ ovvero Vito De Filippo, che all’epoca delle indagini era vice ministro dell’Istruzione. ”Alla fine – scrive il gip – le richieste del prelato risulteranno esaudite perché la sorella di Gallitelli risulterà vincitrice del concorso”. De Filippo, già presidente della Regione Basilicata dal 2005 al 2013, alle ultime elezioni è stato eletto alla Camera nelle liste del PD. E’ quanto riferisce una nota stampa di AdKronos.
Nella fotogallery Vito De Filippo e don Angelo Gallitelli
Un prete giovane che farà molta strada.
I veri poteri forti