La Polizia di Stato ha eseguito stamani, in provincia di Potenza, nove misure cautelari personali e il sequestro di beni e società, che operano nel settore della vendita di auto e moto, per un valore di alcune centinaia di migliaia di euro. Le indagini si sono concentrate su reati di intestazione fittizia di beni e false fatturazioni per operazioni inesistenti.
I particolari sono stati illustrati in mattinata in una conferenza stampa nell’Ufficio del Procuratore della Repubblica.
A seguito di indagini dirette da questa Procura della Repubblica e condotte da personale della Polizia di Stato, è stata data esecuzione in data odierna ad un’ordinanza applicativa di 9 misure cautelari personali, disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Potenza nei di SAPIO Lorenzo (CIM) e SAPIO Sabino (Cl.79), sottoposti alla custodia cautelare in carcere, CHINCOLI Giorgina Carmela (Cl.61), VOLGARE Raffaele (Cl.82), TAURIELLO Arcangelo (Cl.71), CALANDRELLI Matilde Anna (Cl.77), SORRENTINO Luigi (Cl.71), sottoposti alla misura cautelare degli domiciliari, e DIANO Antonio (Cl.74) e DAMIANO Alfonso (Cl.80), alla misura del divieto di dimora a Melfi e Rionero in Vulture, nonché all’obbligo di presentazione alla PG.
In tale contesto, è stata data esecuzione al sequestro delle commerciali di rivendita di auto e moto denominate News. auto srl, Motorsport srl, Auto Group srl e Sport Cars Srl e dell’intero compendio aziendale riferibile a tali società, comprensivo di beni mobili, beni immobili, rapporti finanziari e bancari alle stesse società, nonché al sequestro per equivalente dei beni nella disponibilità di SAPIO Lorenzo, SAPIO Sabino e VOLGARE Raffaele fino alla concorrenza del valore di € 212.287,00.
L’ordinanza cautelare rappresenta l’epilogo di una complessa attività d’indagine coordinata da questo Ufficio e condotta dalla Sezione Criminalità organizzata della Squadra Mobile di Potenza e dalla Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Melfi, che ha consendto di delineare un quadro indiziario di indubbia gravità a carico degli indagati, in relazione ai reati di intestazione fittizia di beni e false fatturazioni per operazioni inesistenti.
In proposito, preliminarmente, si deve evidenziare che i principali quelli intorno ai quali hanno ruotato le investigazioni, sono i fratelli SAPIO, Lorenzo e Sabino, già arrestati ed per traffico di ed associazione a delinquere finalizzata a tale illecita attività (artt. 73 e 74 DPR 309/90 ) nell’ambito del procedimento penale n.843/13-21 RGNR-DDA, denominato “Oscar”, che attualmente pende, in fase dibattimentale innanzi al Tribunale di Potenza.
Dunque, le indagini che hanno portato agli odierni arresti e sequestri, sono andate oltre la pur necessaria aú*ità repressiva del traffico di stupefacenti, scandagliando a fondo il backgmtmd economico e finanziario dei soæetti che erano implicati in tale illecita attività, individuando ed accertando le disponibilità economiche e finanziarie, nonché gli investimenti, che a tali sogetti facevano capo, sia pure in modo occulto. In tale senso deve essere dato atto della notevole professionalità mostrata dagli Ufficiali di PG della Squadra Mobile di Potenza che, d’intesa con questa Procura, hanno intrapreso una atúrità investigativa che deve considerarsi fondamentale nell’azione di contrasto alla criminalità, colpendola nei suoi stessi interessi economici.
Le indagini, attraverso servizi d’intercettazione e riscontri di tipo patrimoniale, hanno dunque evidenziato, per un verso tali ingenti disponibilità dei SAPIO, e, per altro verso, hanno consentito di individuare le condotte delittuose dirette ad eludere le disposizioni in materia di Misure di Prevenzione, compiute da parte degli indagati che avevano intestato ad una serie di prestanome le loro attività economiche. Ciò all’evidente scopo di sottrarre beni ed aziende a sequestri e confische.
Nello specifico, SAPIO Lorenzo e SAPIO Sabino, quali soci occulti e gestori di fatto, da un lato, CHINCOLI Giorgina Carmela, madre degli stessi fratelli SAPIO, VOLGARE Raffaele, TAURIELLO Arcangelo, CALANDRELLI Anna, SORRENTINO Luigi, DAMIANO Alfonso e DIANO Antonio, dall’altro, quali meri prestanome formalmente intestatari del capitale sociale ma di fatto privi di autonoma capacità patrimoniale, ponevano in essere una serie di operazioni di conferimento iniziale di capitale e successivo trasferimento delle quote societarie, con avvicendamento dei soci, della NEW S. AUTO S.r.l. MOTORSPORT S.r.l. AUTO GROUP S.r.l. e SPORT CARS S.r.l. LUXURY SERVICE tutte atfrÅtà commerciali di rivendita di auto e moto.
CALANDRELLI Anna, dipendente dell’istituto bancario BCC di Gaudiano e Lavello, nella provincia di Potenza, eseguiva materialmente e dolosamente, bonifici, prelievi, ed altre operazioni bancarie, tese a conferire gli e i ricavi della società NEW S. AUTO srl agli stessi fratelli SAPIO, ostacolando al contempo la concreta identificazione della loro provenienza delittuosa.
Si tratta della dimostrazione della patúolare capacità dei Sapio di infiltrarsi nel sistema bancario, ottenere da infedeli una adeguata copertura ed occultare così le operazioni tesi ad acquisire i proventi delle attività economiche a loro riferibili ma intestate a terzi.
Nondimeno, VOLGARE Raffaele quale mera “testa di legno”, formalmente intestatario del capitale sociale della New S. Auto S.R.L. al fine di evadere le imposte sul valore aggiunto, per un importo a € 212.287,00, falsificava alcune fatture, dichiarando falsamente nelle autocertificazioni presentate all’Agenzia delle Entrate Ufficio territoriale di Melfi, di aver acquistato autoveicoli ed immatricolali da oltre sei mesi, riportando la dicitura “IVA a macine” invece che quella di “cessione intraconmnitalidt.
In tale contesto, a dimostrazione dell’eccezionale pericolosità degli indagati, emergeva dalle indagini che, nello scorso mese di Gennaio, SAPIO Lorenzo, presentandosi di persona presso l’Agenzia delle Entrale di Melfi, e, Luigi SORRENTINO, nel corso di una conversazione telefonica, minacciavano di morte il Direttore dell’Agenzia delle Entrale di Melfi al fine di costringerlo a compiere un atto contrario ai propri doveri di ufficio, consistente nell’agevolazione delle pratiche di immatricolazione di autoveicoli acquistati all’estero dalla ditta individuale denominata “1.21×110 Service”, pur a fronte di riscontrate amministrative proprio all’applicazione del regime agevolato della cosiddetta IVA a margine.