Liste d’attesa Sanità, Tribunale di Matera impone all’Asm di procedere “con sollecita urgenza” esecuzione risonanza magnetica richiesta da paziente materana, intervento Associazione Nuova Sanità e Benessere. Di seguito la nota integrale inviata da Leonardo Pinto, Presidente onorario ANSB.
Il Tribunale di Matera, con provvedimento d’urgenza destinato a “fare storia”, è intervenuto per affermare l’indifferibile diritto alla tutela della salute previsto dall’art,32 della Costituzione che recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.”.
La vicenda.
E’ stato prescritto da un medico di base un esame di risonanza magnetica con il codice di priorità “B” che ne prevede l’effettuazione entro 10 gg.. L’interessata, dopo aver tentato in tutti i modi – senza riuscirvi – di essere sottoposta con urgenza a tale esame, ha presentato ricorso al Tribunale chiedendo che fosse ordinato all’ASM di provvedervi con sollecitudine.
Il Tribunale, con decreto immediatamente esecutivo, ha disposto in conformità.
Dunque, per la malagestio della sanità pubblica materana, con tutte le sue carenze ed inefficienze, anziché intervenire la politica per farla cessare, come dovrebbe essere, é dovuto intervenire il Giudice per “imporre” l’effettuazione di una prestazione rutinaria.
Il provvedimento del Tribunale, sicuramente salutare, conferma che l’attuale classe politica non è in grado di gestire i servizi pubblici e neppure di esprimere dirigenti per farli funzionare correttamente.
Il caso dell’ASL di Matera è un esempio clamoroso di inefficienze e carenze che si riscontrano in tutti i presidi ospedalieri e sanitari; nonostante ciò, il Direttore Generale, Dott.ssa Sabrina Pulvirenti, è rimasto al suo posto perché il Governo Regionale di centrodestra, anziché tutelare la salute dei cittadini, ha tutelato la posizione del D.G. lasciandolo al suo posto nominandolo anche commissario del CROB.
Per onestà intellettuale va detto che la malasanità pubblica lucana è stata eredita dal centrodestra che, però, l’ha aggravata; per cui il centrosinistra e i precedenti dirigenti non sono esenti da responsabilità.
L’ANSB ha più volte ed inutilmente (per la sordità dei politici) denunciato, con fatti e casi specifici, che la sanità pubblica lucana è più malata dei malati che dovrebbe curare.
Dopo il provvedimento del tribunale, che -per garantire il rispetto di un diritto di rango costituzionale – si è dovuto sostituire all’organo gestionale dell’Asm, l’assessore Fanelli e il dg Pulvirenti, per evidente responsabilità di quanto accaduto, quanto meno si dovrebbero dimettere immediatamente dai rispettivi incarichi. ma non accadrà, purtroppo.
I sorrisi Durban’s dell’Assessore regionale alla sanità Fanelli, come quelli della famosa reclame degli anni ’60, se pure simpatici e incoraggianti, non sono politicamente sufficienti per arginare i disastri della sanità pubblica lucana, tra cui le lunghe liste di attesa. Il Governatore Bardi ne prenda atto e tragga le dovute conseguenze.
A nessuno può essere negato, anche in Basilicata, il diritto alla tutela della salute codificato altresì dalla “Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea” con il Titolo IV, art. 35 – Protezione della salute – secondo il quale “Ogni persona ha il diritto di accedere alla prevenzione sanitaria e di ottenere cure mediche alle condizioni stabilite dalle legislazioni e prassi nazionali.” Si tratta di diritto che dev’essere garantito in via ordinaria dalla politica e non dalla magistratura.