Un’azienda del Materano attiva nel settore dell’estrazione e trasporto di inerti che “nel corso della sua vita economica si è trovata ad avere a che fare con organismi già interdetti e vettori di rapporti economici con imprese mafiose”, ha ricevuto oggi dal prefetto di Matera, Sante Copponi, una misura di “prevenzione collaborativa”.
Il provvedimento è il primo del genere in Basilicata.
Di seguito il testo integrale inviato dalla Prefettura di Matera
In data odierna il Prefetto di Matera, Sante Copponi, ha adottato per la prima volta in Basilicata la misura prevista dall’art. 94 bis del D.Lgs 159 del 2011, denominata “prevenzione collaborativa”, nei confronti di un’azienda avente sede in provincia di Matera, operante nel settore imprenditoriale dell’estrazione, fornitura e trasporto di terra e materiali inerti e attiva negli appalti per bonifiche delle aree a rischio idrogeologico.
La misura di prevenzione collaborativa, prevista dall’art. 94 bis del codice antimafia introdotta dal D.L. 6 novembre 2021, n. 152 “Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose”, intende strutturare un nuovo modello collaborativo con il mondo produttivo che porti a modulare l’afflittività della misura preventiva antimafia in relazione all’effettivo grado di compromissione dell’impresa rispetto al contesto criminale.
La misura suddetta si pone come alternativa all’informazione antimafia interdittiva, ed è attivabile nei casi in cui l’influenza mafiosa abbia un’intensità tale da farla reputare esclusivamente occasionale.
L’intento del legislatore è stato quello di trovare un punto di equilibrio tra le legittime esigenze correlate alla libera iniziativa imprenditoriale e quelle di tutela dell’ordine pubblico economico; valori, entrambi di rilievo costituzionale.
Nel caso in esame, l’impresa che in data odierna è stata raggiunta dal provvedimento, nel corso della sua vita economica si è trovata ad avere a che fare con organismi già interdetti e vettori di rapporti economici con imprese mafiose.
Con l’applicazione del nuovo istituto la società interessata, pur continuando ad operare nel proprio settore economico, preservando i propri contratti d’appalto, sarà tenuta ad adottare modelli aziendali orientati all’autoaccreditamento della propria affidabilità imprenditoriale (self cleaning) e a fornire comunicazioni inerenti la propria vita economica e imprenditoriale che consentiranno ai componenti del Gruppo Interforze Antimafia per la provincia di Matera di monitorare il suo comportamento operativo, escludendo in tal modo che possa essere oggetto di infiltrazione mafiosa.
Insomma, l’obiettivo è quello di consentire al “paziente”, l’impresa operante nel campo degli appalti pubblici, di sviluppare i necessari anticorpi senza compromettere definitivamente la sua esistenza economica e il correlato interesse pubblico alla celere realizzazione di opere e fornitura di servizi.