Una violenta aggressione in pieno giorno ai danni di un malcapitato medico psichiatra è stata consumata lunedì mattina nei pressi del Dipartimento salute mentale di Matera. Un giovane materano di 31 anni, P.E., pregiudicato, ritenendo che un’iniezione fattagli dal medico giorni addietro fosse stata la causa di un successivo malessere, si è avvicinato colpendolo violentemente con ripetuti calci e pugni in varie parti del corpo. L’aggressore si è poi dato alla fuga facendo perdere le proprie tracce. Informati dell’accaduto, i Carabinieri della Stazione di Matera hanno avviato una prima attività di indagine volta a capire chi potesse essere l’aggressore, considerata anche l’impossibilità di interloquire con la vittima in quanto trasportata al Pronto Soccorso dell’Ospedale Madonna delle Grazie in difficili condizioni. I primi elementi sono stati acquisiti dopo poco tempo, allorquando i militari hanno appurato che un soggetto a loro noto aveva aggredito giorni addietro, sebbene in misura più lieve, un altro medico in servizio presso la stessa struttura. Individuato l’uomo, consapevoli della pericolosità del soggetto e della concreta possibilità che lo stesso potesse porre in essere analoghi gesti violenti, o anche più efferati, i Carabinieri della Stazione di Matera hanno intensificato la ricerca, coadiuvati da due equipaggi della Squadra Radiomobile della Compagnia CC di Matera. La ricerca è risultata vana sino al pomeriggio di lunedì, allorquando il 31enne è stato rintracciato e sottoposto a fermo di p.g.. Convalidato il fermo, l’uomo rimane associato presso il carcere di Matera con l’accusa di lesioni gravi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha costantemente diretto i Carabinieri nelle fasi dell’attività di ricerca. Purtroppo il medico ha riportato un pesante referto: cinquanta giorni salvo complicazioni per fratture al volto con un importante interessamento dell’occhio. Un pestaggio, quindi, in piena regola, diretta conseguenza di un’indole violenta, purtroppo reiterata nel tempo, che il provvedimento interdittivo si prefigge di limitare.
Tanti auguri di pronta guarigione al malcapitato professionista.
Invece per P.E. chiudetelo in via Cererie e buttate la chiave.
esprimo solidarietà al medico aggredito dall’energumeno. Visto che strutture del genere risultano completamente sguarnite di vigilanza e soggetti preposti alla sicurezza di questri operatori sanitari, consiglio l’amico dottore di armarsi di tutto punto alla “rambo” per farsi giustizia da sè!. rinchiudete “la belva” in un sottoscandinato nei sassi completamente al buio ed in compagnia di ratti e rettili. Avranno di che sfamarsi almeno per un mese!.
RIVOGLIAMO I MANICOMI….
Manicomi?
e perchè non mettere in atto un ex novo dell’Aktion T4?
ZUCCA VUOTA!
Solidarietà ed auguri di pronta guarigione al malcapitato.
Tanti auguri di pronta guarigione. La cosa che mi fa pensare quando avvengo ormai troppo frequentemente questi spiacevoli avvenimenti è il sentire i politici che parlano di amnistia!!! Quando uno è marcio dentro deve marcire in galera.
E’ incredibile nn e’ possibile che succedano queste cose. P.E. Deve essere chiuso in una cella di altezza di un metro. Nn devono lasciarlo piu’ uscire e’ un pericolo per la societa’. Se questo aggredisce un medico che lo sto curando figuriamoci cosa puo fare ad altra gente, solo xke ha incrociato lo sguardo. Bisogna proteggere la cittadinanza altrimenti ci proteggeremo da soli. Tanti auguri dottore siamo tutti con te.
Tutta la solideriatà per un grande professionista, un grande medico e una grande persona che si è sempre messo a disposizione delle persone che ne avevano bisogno. Grazie a lui la mia famiglia ha ritrovato la serenità persa a causa di una grave malattia che aveva colpito mia moglie. E’ stato l’unico medico che è riuscito a risolvere la situazione di mia moglie. E’ vergognoso che persone così VALIDE vengano aggredite da dei tossicodipendenti sul posto di lavoro. Ma la sicurezza per queste persone che fanno del bene alla società chi li garantisce? come è possibile che un luogo frenquentato da tossici e gente di questa specie nn sia messo in sicurezza. P.E. deve rimanere in carcere e nn deve vedere più la luce del sole deve vergognarsi deve essere cacciato dalla città.
Ma é possibile che il medico venga lasciato solo??? Questi non sono malati ma sono ANIMALI ALLO STATO BRADO!
E poi é mai possibile che appena arrestano uno per droga o per un reato amministrativo subito si pubblicano nome cognome via e città e anche il numero telefonico!!!
Di questo solo le iniziali……..ma si può sapere come mai!!!
tutti quelli come P.E. l’aggressore altro non rappresentano che la “FECCIA” della nostra amata Matera
Ragazzi penso che le iniziali vadino bene per capire subito chi è il tipo in questione.
Purtroppo la legge non prevede il “buttare la chiave della cella” per queste persone… le carceri sono piene e loro possono andare in giro e anche a testa alta!!!!
FATEVI RISPETTARE perchè in altre città tipi in questione sono più controllati… è scandaloso pensare che in cittadine come Matera questi fatti avvengano ancora!
E’ inutile sono anni che terrorizza la città, sin da quando era ragazzo aggrediva i suoi coetani per i motivi più assurdi. Come si fa a lasciarlo a piede libero per la città è un pericolo pubblico per tutta la cittadinanza, non può esere lasciato in questa maniera libero di circolare e massacrare di botte chiunque. Ormai la droga lo ha bruciato è evidente, prendere a calci in faccia un dottore che si è preso cura di lui è incredibile.NON FATELO USCIRE PIU’.
Solidarietà a un collega e amico carissimo e auguri di pronta guarigione.Mario,Cinzia e Imma.