È monsignor Francesco Cuccarese, novantenne di Tursi, l’ecclesiastico indagato dalla Procura di Brescia nell’ambito della maxi inchiesta su un’evasione fiscale da 80 milioni di euro con fatture false per mezzo miliardo di euro. Monsignor Cuccarese è accusato di tentato riciclaggio per aver provato a favorire l’apertura di un conto corrente allo Ior, tentativo bloccato dalla Polizia vaticana, secondo quanto sostenuto da chi indaga sulla vicenda. Cuccarese è stato arcivescovo di Caserta e di Pescara-Penne. L’inchiesta sulla maxi frode fiscale a Brescia ha portato all’arresto di 22 persone. Tra di esse figura anche l’ex consigliere comunale di Brescia Alessandro Bizzaro, 48 anni, componente del gruppo della Lega dal 2008 al 2013, imprenditore e attualmente ai domiliari.
L’indagine condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Brescia con il supporto del Servizio Centrale Investigativo Criminalità Organizzata di Roma (SCICO) coinvolge a vario titolo un centinaio di persone: tra questi pure l’ex arcivescovo di Tursi, Francesco Currarese, che avrebbe favorito il tentativo di aprire un conto allo Ior sul quale depositare i soldi guadagnati illecitamente dal sodalizio. E’ indagato in stato di libertà. Il giro di false operazioni, tra fatture inesistenti e crediti fiscali fittizi, ammonterebbe a mezzo miliardo di euro, con proventi per il sodalizio per 80 milioni di euro.
Sono 15 le persone finite in carcere e 5 ai domiciliari. Tra le persone coinvolte tre commercialisti e tre avvocati. Due persone sono all’estero e non sono ancora state raggiunte da ordinanza di custodia cautelare. Sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata a frode fiscale e riciclaggio. Un centinaio complessivamente gli indagati tra Brescia, Bergamo, Milano, Mantova, Perugia, Lodi. Coinvolti anche professionisti che operavano per gli imprenditori. Il gruppo avrebbe portato all’estero i soldi depositati su conti correnti in Croazia e Ungheria. Sequestrati oltre due milioni di euro.
Francesco Prete, procuratore di Brescia: “Da questa inchiesta emerge un connubio tra imprenditori e commercialisti con i professionisti che si sono messi a disposizione di progetti criminosi. Il connubio tra imprenditori e professionisti conferma quanto sia necessario penetrate negli organi professionali per scovare professionisti infedeli”.
Carlo Nocerino, procuratore aggiunto che ha coordinato l’inchiesta insieme a Claudia Passalacqua: “Siamo davanti ad un vero e proprio laboratorio a Brescia dell’evasione fiscale. Attorno a questo sodalizio giravano società locali e estere.
Chi è Francesco Cuccarese
Francesco Cuccarese è nato a Tursi l’8 marzo 1930. E’ un arcivescovo cattolico italiano. Viene ordinato sacerdote il 19 luglio 1953. La sua esperienza pastorale matura nella diocesi natale di Anglona-Tursi, dapprima come parroco di Teana e San Giorgio Lucano, poi come vicario generale.
Nominato arcivescovo di Acerenza il 12 febbraio 1979, riceve l’ordinazione episcopale nella cattedrale di Tursi il 1º aprile 1979 dal cardinale Sebastiano Baggio, prefetto della Congregazione per i vescovi, coconsacranti Dino Tommasini, vescovo Assisi, e Vincenzo Franco, vescovo di Anglona-Tursi. Fa ingresso ad Acerenza il 7 aprile 1979.
È da sempre attento al problema degli emigrati che raggiunge personalmente in Europa e nelle Americhe. Dopo il terremoto dell’Irpinia del 23 novembre 1980 che ha colpito gran parte del sud Italia, si impegna attivamente a sollecitare la Caritas per interventi concreti. Fonda il “Villaggio Tabor”, centro destinato ad accogliere iniziative a carattere interdiocesano.
Il 6 giugno 1987 viene nominato arcivescovo ad personam di Caserta. In questa circostanza dona al patrono di Acerenza, San Canio, una fibula in oro per il piviale recante il suo stemma episcopale con il motto: In veritate et charitate.
Il 21 aprile 1990 viene nominato arcivescovo di Pescara-Penne.
Il 4 novembre 2005 vengono accolte le sue dimissioni per raggiunti limiti di età e diventa arcivescovo emerito di Pescara-Penne. Successivamente viene nominato canonico del capitolo della basilica di San Pietro in Vaticano.
Viene ordinato sacerdote il 19 luglio 1953. La sua esperienza pastorale matura nella diocesi natale di Anglona-Tursi, dapprima come parroco di Teana e San Giorgio Lucano, poi come vicario generale.
Nominato arcivescovo di Acerenza il 12 febbraio 1979, riceve l’ordinazione episcopale nella cattedrale di Tursi il 1º aprile 1979 dal cardinale Sebastiano Baggio, prefetto della Congregazione per i vescovi, coconsacranti Dino Tommasini, vescovo Assisi, e Vincenzo Franco, vescovo di Anglona-Tursi. Fa ingresso ad Acerenza il 7 aprile 1979.
È da sempre attento al problema degli emigrati che raggiunge personalmente in Europa e nelle Americhe. Dopo il terremoto dell’Irpinia del 23 novembre 1980 che ha colpito gran parte del sud Italia, si impegna attivamente a sollecitare la Caritas per interventi concreti. Fonda il “Villaggio Tabor”, centro destinato ad accogliere iniziative a carattere interdiocesano.
Il 6 giugno 1987 viene nominato arcivescovo ad personam di Caserta. In questa circostanza dona al patrono di Acerenza, San Canio, una fibula in oro per il piviale recante il suo stemma episcopale con il motto: In veritate et charitate.
Il 21 aprile 1990 viene nominato arcivescovo di Pescara-Penne.
Il 4 novembre 2005 vengono accolte le sue dimissioni per raggiunti limiti di età e diventa arcivescovo emerito di Pescara-Penne. Successivamente viene nominato canonico del capitolo della basilica di San Pietro in Vaticano.
È la Chiesa ad essere la più grande truffa di tutti i tempi. Guardate su YouTube i video di Mauro Biglino e capirete!!!