Nell’ambito dei controlli finalizzati alla repressione dell’illegalità economica e alla tutela del cittadino contro la piaga della ludopatia, il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Matera è pervenuto al sequestro di 73 slot-machine illegalmente detenute da un’azienda di settore con sede a Pisticci.
Gli uomini delle Fiamme Gialle della Brigata di Metaponto, coordinati dalla Compagnia di Matera, al termine di un’articolata attività di indagine e di accertamenti fiscali, hanno proceduto al sequestro delle slot-machine irregolari, in quanto sprovviste dei titoli autorizzativi e prive del previsto collegamento “on-line” alla rete telematica di controllo gestita dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, non consentendo così all’Erario di verificare la regolarità delle giocate.
L’attività investigativa, condotta in modo trasversale, ha riguardato altresì gli ingenti profitti realizzati nel tempo e sottratti a tassazione da diverse società di capitali riconducibili ad un unico soggetto e, soprattutto, la tutela dei cittadini esposti ai rischi correlati al gioco d’azzardo.
In sostanza, il collegamento on-line alla rete telematica gestita dai Monopoli di Stato degli apparecchi da gioco, oltre a consentire all’Erario di verificare la regolarità delle giocate, serve anche a controllare il corretto funzionamento delle slot machine e a verificare se la percentuale delle vincite rientri nei parametri stabiliti dalla legge. L’attività di ogni apparecchio da gioco è, in tal modo, continuamente monitorata, in quanto il flusso di informazioni sulle giocate e sulle vincite è continuo.
L’espediente utilizzato per frodare sia l’Erario che gli utilizzatori degli apparecchi di intrattenimento e divertimento, consiste nel clonare le schede elettroniche delle slot machine e collegare fittiziamente i “cloni” alla rete in modo che i dati inviati ai Monopoli di Stato non si riferiscano alla macchinette in uso, bypassando così controlli e tassazione “PR.E.U.” (prelievo erariale unico previsto per questo tipo di attività).
Le operazioni si sono concluse con la denuncia a piede libero alla competente Autorità Giudiziaria di tre soggetti di nazionalità italiana per i reati di truffa, frode informatica e di natura tributaria. Per quattro società e sette persone sono state, altresì, segnalate violazioni amministrative alle leggi di pubblica sicurezza.
L’attività, nel complesso, ha consentito di segnalare per il recupero a tassazione importi imponibili non dichiarati ai fini delle imposte dirette, dell’I.V.A. e Pr.E.U. per oltre 1 milione di euro, imposte evase per circa 500 mila euro e di segnalare ai Monopoli di Stato sanzioni amministrative per oltre 300 mila euro.