Il segretario generale provinciale del Siulp, Vito Cicirelli ha inviato una lettera alla segreteria nazionale del Siulp per richiedere un intervento da parte del Dipartimento di Pubblica Sicurezza mirato al rafforzamento dell’organico a disposizione della Questura di Matera e che sarà impiegato per fronteggiare l’emergenza immigrati attualmente ospiti nei centri della provincia di Matera. Di seguito la nota integrale.
Sin dall’inizio dello stato di emergenza da Covid-19 e durante tutta la pandemia, la Provincia di Matera, ma si può dire l’intera Basilicata, ha sempre tenuto un profilo basso, contenendo i contagi e facendo osservare rigorosamente il look down, grazie anche all’impegno e al sacrificio del personale di Polizia, il quale agendo con professionalità durante i numerosi servizi di O. P. disposti, ha saputo controllare il particolare momento.
E’ grazie anche al senso di responsabilità, attaccamento al dovere dei poliziotti e a mirati servizi disposti dal Questore della Provincia di Matera se il numero dei contagi è stato contenuto e il dato è rimasto tra i più bassi d’Italia.
Purtroppo decisioni governative discutibili e nel cui merito non vogliamo entrare, hanno fatto sì che la Basilicata ed in particolare la Provincia di Matera, fosse tra le province selezionate per accogliere immigrati irregolari e clandestini di diverse etnie.
Recentemente nel comune di Irsina, piccolo centro agricolo della provincia di Matera ne sono stati inviati circa 15 che sono stati ospitati in strutture non proprio idonee.
Tali extracomunitari sono risultati tutti positivi al Covid-19 e ciò ha determinato la chiusura di quel comune e l’attivazione di servizi di tutela e sicurezza per i cittadini.
In ultimo, solo per ora, nei giorni scorsi, sembra per previo assenso del Prefetto di Matera, sono arrivati circa 100 cittadini tunisini irregolari che sono stati ospitati nella periferia di Ferrandina, altro piccolo comune dell’hinterland materano.
Ribadiamo che come sindacato di Polizia non vogliamo commentare le decisioni governative che hanno consentito l’arrivo di tanti stranieri, ma prendiamo atto che il numero dei contagi nella provincia è risalito e che tale dato da molto tempo era fermo a zero.
E ci preme sottolineare che a fronte degli arrivi, la Questura di Matera è stata chiamata ad assicurare non solo i servizi di vigilanza, ma anche tutta la parte amministrativa.
E’ evidente che la richiesta di un numero così elevato di servizi e di impiego di risorse umane, giunti in maniera così improvvisa e in piena estate, ha mandato a pezzi tutto il sistema sicurezza di una città già umanamente provata. Da poco uscita da un anno, il 2019, in cui Matera, capitale europea della cultura, ha assicurato servizi che hanno richiesto grande impegno e sacrificio.
Un anno passato, in cui il personale, responsabilmente, si è privato di ogni diritto e beneficio pur di assicurare i molteplici e giornalieri servizi di O.P.; ed ora è costretto nuovamente a rinunciare ai brevi periodi di ferie per la vigilanza ai nuovi centri di accoglienza.
Sinceramente riteniamo la misura colma e la situazione non più sostenibile, poiché è certo che tali servizi non saranno di breve durata in quanto gli ospiti, tutti di origine tunisina, non risultano rifugiati politici, né godranno di alcuna protezione internazionale, ma sono considerati “immigrati economici” ovvero extracomunitari che forse saranno espulsi, se non si daranno prima alla fuga, solo dopo aver completato le lungaggini amministrative.
Purtroppo per far fronte alla richiesta, il personale di Polizia impiegato per tale scopo, viene preso dai diversi uffici della Questura, dei Commissariati e delle specialità e ciò sta creando numerosi disagi, perché quel personale è costretto a chiudere gli uffici facendo venire meno l’attività propria, necessaria ed indispensabile per il funzionamento di tutto l’apparato sicurezza ma anche per far fronte ai servizi per il cittadino.
E’ il caso di ricordare che a tali servizi sta concorrendo quello stesso personale già provato dalle tante rinunce, che lavora in uffici da tempo sotto organico, con una incessante attività lavorativa, una mole di lavoro notevole e una situazione ormai al limite.
Sono uffici che si reggono da tempo esclusivamente sul senso di responsabilità e sacrificio umano di chi opera quotidianamente senza un minimo di riconoscenza e gratitudine.
Questo l’attuale quadro in cui versa la Questura di Matera; queste le condizioni di continua emergenza in cui il personale è costretto ad operare; questi i numeri a disposizione in un contesto in cui la carenza di organico e l’età media degli operatori vicina ai 50 anni, la fanno da padroni.
Per questi motivi, si chiede un intervento urgente affinché si assegni, senza ritardo e per il periodo ritenuto necessario, altro personale di supporto a quello locale per fronteggiare l’emergenza che ha colpito la Questura di Matera a causa dei nuovi contagi derivanti dalla presenza di cittadini extracomunitari.
In attesa di riscontro, l’occasione è gradita per formulare cordiali saluti.