L’esito delle azioni di contrasto dei Carabinieri e dell’Ispettorato del lavoro nel Metapontino è importante: su 32 aziende agricole controllate, 27 impiegavano 223 migranti in nero, 2 senza permesso di soggiorno, 50 provvedimenti per multe di 185mila euro.
Sono i dati emersi questa mattina – durante la runione dell’organismo di coordinamento regionale politiche per i migranti, presieduto da Pietro Simonetti, che ha visto la partecipazione del direttore generale alla Presidenza della Giunta, Vito Marsico.
L’intervento di repressione e controllo – è stato detto – rafforza la lotta allo sfruttamento delle braccianti migranti, che percepiscono 25-30 euro al giorno mentre i caporali si assicurano 10 euro. Il vasto giro di caporalato nell’arco ionico controlla alcune decine di migliaia di donne e uomini residenti in Puglia e Basilicata. Sono le stime del sindacato, confermate anche dalle operazioni svolte nel Metapontino e dalle recenti inchieste giornalistiche.
Nella riunione, inoltre, sono state definite le iniziative per estendere all’area metapontina il sistema di prenotazione dei migranti e dei datori di lavoro. Martedì prossimo con il Centro per l’impiego di Policoro e le parti sociali saranno ultimate le misure applicare già attuate nell’area Vulture Melfese Alto Bradano, in attesa della sottoscrizione dell’intesa proposta dalla Regione Basilicata al ministero competente, che ha valutato positivamente l’esperienza maturata nella raccolta del pomodoro, sul progetto di accoglienza di migranti e rifugiati risulta urgente approvare la legge proposta dalla giunta e licenziata dalle commissioni per contrasto al lavoro irregolare, altro tassello importante delle politiche regionali. Intanto sono iniziate le procedure per l’apertura dei campi di accoglienza nel Vulture Melfese Altro Bradano e la realizzazione di progetti di lavoro volontario e formazione per richiedenti asilo ospitati in Basilicata.