Un duro colpo per il partito del mattone: il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva sulla sentenza del Tar presentata dal Comune di Matera e da Cogem per proseguire i lavori di costruzione dell’immobile in via Dante, scaturiti dalla delocalizzazione dei volumi abbattuti di Mulino Alvino. Per i cittadini del quartiere di Villa Longo si tratta di un grande successo ma è chiaro che occorre aspettare la sentenza definitiva prima di cantare vittoria. La sentenza del Consiglio di Stato è stata emessa il 29 luglio con la seguente motivazione: “L’appello cautelare non pare di favorevole considerazione i quanto non vi sono dubbi che il permesso a costruire in deroga è di competenza del Consiglio comunale”. Una sentenza che sostiene la tesi su cui si è basato il ricorso al Tar. I cittadini avevano fatto ricorso sostenendo che l’area scelta per costruire è un’area verde come stabilito da un piano regolatore regolarmente approvato e quindi che spetta al Consiglio comunale cambiare la destinazione d’uso del suolo. Il Comune di Matera affiancandosi nel ricorso all’azienda Cogem in pratica è andata contro i suoi cittadini senza aspettare la convocazione ad hoc di un Consiglio comunale e ora si lecca le ferite perché il ricorso ha richiesto anche il pagamento di 1500 euro, una somma sottratta alla collettività materana. Adesso non resta che attendere la sentenza definitiva ma è chiaro che questa decisione immediata del Consiglio di Stato provoca un certo imbarazzo all’Amministrazione comunale di Matera, impegnata anche nel rush finale per sostenere la candidatura della città dei Sassi a capitale europea della cultura nel 2019.
Michele Capolupo
I cittadini dello Storico Rione di Villa Longo, già resisi protagonisti degli atti che hanno portato la ditta costruttrice ed il Comune di Matera in giudizio per l’atto illegittimo dei lavori dell’immobile di via Dante, annunciano nuove iniziative alla luce della prima sentenza del Consiglio di Stato, che ancora una volta sottolinea le ragioni dei residenti e di tutti quanti da tempo affermavano che “il permesso di costruire in deroga – ex art. 5, comma 11, del d.l. 13/05/2011, n.70 (conv. in L. n. 106/2011), il quale che richiama espressamente l’art. 14 del d.p.r. n.380/2001 — è di competenza del Consiglio Comunale”, con una raccolta di firme per chiedere agli amministratori della città di iniziare a ragionare sul ripristino dei luoghi oggetto del “fattaccio”, progettando nei tempi e nei modi corretti il destino del “parco di Villa Longo”, che senza dubbio potrebbe rappresentare un “ottimo bigliettino da visita per Matera 2019” trasformando pratiche illegittime e di mala politica in buone pratiche di governo della città, rispetto delle leggi, dei regolamenti, dei luoghi e delle persone./strong>
Riportiamo di seguito il testo integrale della sentenza del Consiglio di Stato
N. 03359/2014 REG.PROV.CAU.
N. 05918/2014 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)
ha pronunciato la presente ORDINANZA
sul ricorso numero di registro generale 5918 del 2014, proposto da:
Cogem – Costruzione Generali Mediterranea S.p.A., rappresentato e difeso dagli avv. Alberto Zito, Pasquale Misciagna, con domicilio eletto presso Alberto Zito in Roma, piazza Santi Apostoli, 66;
contro
Eustachio Rondinone, Angela Raffaella Dragone, Maria Teresa Valentino, Marino Trizio, Michele Morelli, rappresentati e difesi dall’avv. Giacomo Marchitelli, con domicilio eletto presso Cons. Di Stato Segreteria in Roma, p.za Capo di Ferro 13;
nei confronti di
Comune di Matera, rappresentato e difeso dall’avv. Saverio Sticchi Damiani, con domicilio eletto presso Saverio Sticchi Damiani in Roma, Bocca di Leone N.78;
per la riforma
della sentenza del T.A.R. BASILICATA – POTENZA: SEZIONE I n. 00267/2014, resa tra le parti, concernente permesso di costruire rilasciato dal comune
Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;
Visto l’art. 98 cod. proc. amm.;
Visti gli atti di costituzione in giudizio di Eustachio Rondinone e di Angela Raffaella Dragone e di Maria Teresa Valentino e di Marino Trizio e di Michele Morelli e di Comune di Matera;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Vista la domanda di sospensione dell’efficacia della sentenza del Tribunale amministrativo regionale di reiezione del ricorso di primo grado presentata in via incidentale dalla parte appellante;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 29 luglio 2014 il Cons. Umberto Realfonzo e uditi per le parti gli avvocati Alberto Zito, Antonio Costantini su delega dell’avvocato Giacomo Marchitelli e Saverio Sticchi Damiani;
Ricordato,prima facie, che l’appello cautelare de quo non pare meritevole di favorevole considerazione in quanto:
— non vi sono dubbi che il permesso di costruire in deroga – ex art. 5, comma 11, del d.l. 13/05/2011, n.70 (conv. in L. n. 106/2011), il quale che richiama espressamente l’art. 14 del d.p.r. n.380/2001 — è di competenza del Consiglio Comunale;
— la sentenza impugnata appare dunque esente dalle dedotte mende;
P.Q.M.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)
Respinge l’istanza cautelare (Ricorso numero: 5918/2014).
Condanna l’appellante al pagamento delle spese che sono liquidate in € 1.500,00:
La presente ordinanza sarà eseguita dall’Amministrazione ed è depositata presso la segreteria della Sezione che provvederà a darne comunicazione alle parti.
Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 29 luglio 2014 con l’intervento dei magistrati:
Goffredo Zaccardi, Presidente
Nicola Russo, Consigliere
Sandro Aureli, Consigliere
Raffaele Potenza, Consigliere
Umberto Realfonzo, Consigliere, Estensore
L’ESTENSORE IL PRESIDENTE
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 30/07/2014
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)
Sarà la prima volta che verrà sconfitto il partito del mattone.
Di questa assurda vicenda, quel che è più assurdo è che l’Amministrazione anziché porsi in una posizione neutrale difronte alle decisioni degli Organi Istituzionali (come è normale che sia) e tra Cittadini e Impresa costruttrice, si schiera al fianco dell’Impresa… E’ più che evidente che questa scellerata Amministrazione (comprese le precedenti) è sinonimo di “partito del mattone” invece di essere “partito di tutti i Cittadini”… (Ad)duce, già pronta la valigia assieme ai tuoi “Bravi”!… I Cittadini sono già pronti a riappropriarsi della Città per renderla più “a misura d’uomo”, dopo decenni di disumani colate di cemento… (emMe5eSse)