Nuova fiammata al Centro Oli di Tempa Rossa, intervento Verdi-Europa Verde Basilicata. Di seguito la nota integrale.
A Tempa Rossa continuano le fiammate è ripartito l’impianto ed anche i suoi problemi evidentemente non risolti. Chiediamo ancora una volta, ma la sospensione dell’attività non doveva concludersi con la soluzione del problema? Ribadiamo ancora che la Total se vuole continuare la propria attività deve garantire la salute pubblica,superare l’attuale problema, nei fatti non nelle parole, e da parte sua la Regione verifichi che ciò sia fatto se, come dichiara, è primaria la tutela dei suoi cittadini.
Non dimentichiamo il fatto che il piano di “affidabilità” era stato affidato nella sostanza alla stessa Total, e che quindi ancora una volta la regione ha rinunciato al suo ruolo di controllore,è ora che partano questi controlli e che non si affidi tutto al controllato.
Bisogna che i cittadini abbiano una trasparente e costante condivisione e pubblica dei dati,gli strumenti ci sono i fondi, servono fatti e non proclami, non bastano le assicurazioni della Total, il “ vedremo, valuteremo, faremo”, che caratterizza tutto questo governo regionale, è ora che venga accantonato.
Ancora una volta siamo costretti a rilevare che i fenomeni proseguono. Ci aspettiamo risposte definitive e chiediamo se realmente la Total stia utilizzando le migliori tecnologie disponibili, tese ad una effettiva e percepibile mitigazione dei fenomeni inquinanti secondo i consolidati principi generali di precauzione e prevenzione.
Chiediamo alla Regione di condividere pubblicamente con gli enti locali, il mondo associativo e la comunità scientifica, i risultati del famoso studio di affidabilità in modo da verificare cosa è stato fatto e se sono state utilizzate effettivamente le migliori tecnologie disponibili.
Infine un cenno alla transizione ecologica. Bene l’hub delle energie solo se rinnovabili e chiediamo che si investa sin da subito sull’idrogeno verde. Si può fare. La Basilicata ha già dato ci aspettiamo progetti concreti di superamento del fossile che mettano al centro specie nelle aree petrolifere le fonti rinnovabili e l’idrogeno verde.
Il tempo stringe e la comunità è ancora in attesa di comprendere se gli interventi realizzati siano effettivamente efficaci. La circostanza desta stupore specie in un tempo in cui la Corte dell’Aia ed altre corti nazionali nel riconoscere il diritto ad ambiente salubre come quale umano ha imposto alla Stessa Shell – presente in Basilicata – di ridurre drasticamente le emissioni in tempi brevi. Si tratta di principi che valgono ovunque anche qui da noi.