Montescaglioso: operazione congiunta del Corpo Forestale dello Stato e dei Carabinieri. Denunciate 13 persone per occupazione abusiva e danneggiamento di opere idrauliche .
Un’importante operazione è stata portata a termine del Comando Stazione Forestale di Montescaglioso e dalla locale Stazione dei Carabinieri. Dopo mesi di minuziose indagini sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria tredici cittadini per il reato di invasione ed occupazione abusiva di area demaniale, nonché di danneggiamento di opere idrauliche ed abbandono rifiuti pericolosi.
Con un esposto dell’ E.I.P.L.I. – Ente per l’Irrigazione e per la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia, pervenuto al Comando Stazione Forestale ed al Comando Stazione dei Carabinieri di Montescaglioso, nel marzo scorso, veniva segnalata un’occupazione abusiva di terreno demaniale facente parte dell’area di esproprio della condotta dell’adduttore Sinni, nel territorio del comune di Montescaglioso.
In seguito a sopralluogo congiunto della Forestale, dei Carabinieri e di personale del predetto Ente, emergeva che su parte delle aree demaniali insistevano le stesse coltivazioni, attuate con la medesima procedura (tecnica di coltivazione, pratica colturale, specie vegetale, continuità degli impianti irrigui) di quelle presenti sui fondi privati ad essi contigui, evidenziando che i conduttori dei terreni coltivavano, occupandole abusivamente, anche le aree demaniali confinanti. Tale ipotesi era rafforzata dal fatto che le riprese fotografiche effettuate dal personale C.F.S., confrontate con i rilievi satellitari, le foto aeree e le mappe catastali della zona, rendevano ancora più apprezzabile l’uniformità tra le coltivazioni.
All’ Ente per l’Irrigazione e per la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia non risultano essere stati rilasciati concessioni o pareri a riguardo.
Altro reato accertato è stato quello di danneggiamento, in diversi punti, della condotta dell’adduttore Sinni: a protezione di questa importante condotta sotterranea è infatti stata realizzata una baulatura (rilievo) di terreno di 1,5 m circa, che la ricopre per tutta la sua lunghezza; alcuni degli indagati, per poter facilitare l’attività di coltivazione dei propri terreni, hanno rimosso la suddetta baulatura causando ingenti danni con notevoli perdite idriche alla condotta.
Durante le verifiche infine è stata rilevata la presenza di diversi metri cubi di rifiuti di natura anche pericolosa.