È stato fermato e ha confessato l’omicidio. Ha un volto e un nome il responsabile della morte di Sonia Di Maggio, la ventinovenne uccisa a coltellate nella serata di lunedì 1 febbraio in strada a Minervino di Lecce mentre era in compagnia del suo fidanzato: vittima di un femminicidio che assume i contorni di una tragedia annunciata.
L’uomo arrestato per il delitto è l’ex fidanzato della ragazza, un uomo di 39 anni originario di Torre Annunziata (Napoli), fermato dagli agenti del commissariato di Otranto mentre a piedi cercava di raggiungere un mezzo, probabilmente un autobus, con il quale allontanarsi dal Salento.
Salvatore Carfora, questo il nome dell’uomo, ha precedenti penali: secondo gli ultimi riscontri faceva il parcheggiatore abusivo ed era senza fissa dimora. Era uscito lo scorso 19 giugno dall’ospedale psichiatrico giudiziario Filippo Saporito di Aversa, dove era finito per aver ferito a coltellate un parcheggiatore abusivo durante una lite. Quando è stato fermato questa mattina aveva ancora gli indumenti e lo zainetto che indossava al momento del delitto. Portato in commissariato, avrebbe ammesso le proprie responsabilità nell’interrogatorio di fronte al pm Alberto Santacaterina.
Il 39enne è uscito poco fa dalla sede del commissariato di Otranto in una volante seduto accanto a dei poliziotti. Da quanto si apprende si starebbero recando sul luogo dove l’uomo ha detto di essersi disfatto dell’arma del delitto, un coltello. Poco dopo nel commissariato sono entrati i genitori di Sonia, arrivati questa mattina in Salento da Rimini. La ragazza era originaria della Romagna e aveva vissuto a Rimini per i primi 16 anni della sua vita. Nessuna parola con i giornalisti che attendevano all’esterno.
La dinamica del delitto è stata ricostruita dagli investigatori anche grazie alla testimonianza del fidanzato della 29enne, Francesco Damiano, che era con lei al momento del delitto ed è stato aggredito anche lui. Carfora ha sorpreso alle spalle la coppia in via Pascoli: i due erano appena usciti di casa, erano le 19 all’incirca. “Stavamo andando al supermercato io e lei da soli, poi è sbucato lui, l’ha presa dal collo e ha cominciato ad accoltellarla, e ha continuato dandole più di una ventina di coltellate. Lei ha cercato di liberarsi e io nel frattempo stavo cercando aiuto e non c’era nessuno, poi mi sono messo ad urlare ed è arrivato qualcuno. Ma lui era già scappato e lei stava a terra”. E’ il racconto fatto in diretta Tv a Mattino Norba dal ragazzo, che ha 29 anni e fa il carpentiere.
Carfora secondo le testimonianze di amici e familiari di Sonia Di Maggio aveva già minacciato la ragazza in passato. “È stata una tragedia annunciata – racconta la madre di Francesco Damiano – Quell’uomo aveva minacciato entrambi da giorni che avrebbe fatto una strage”. “Siamo sgomenti per quanto accaduto – dichiara il sindaco di Minervino, Ettore Caroppo – la nostra è una piccola comunità dove non si sono mai verificati episodi di una simile gravità. Sembra tutto così surreale. Qui non abbiamo mai avuto episodi di delinquenza, figuarsi un delitto come il femminicidio. La ragazza era arrivata a Minervino solo da poche settimane, conosco il suo fidanzato. Viene da una famiglia semplice e non ha mai dato alcun problema”. L’assessora alle pari opportunità, Fernanda De Benedittis, ha chiesto di poter organizzare una fiaccolata in memoria di Sonia Di Maggio nel giorno in cui si celebreranno i funerali.