Altamura – Nuovo colpo assestato alla mafia della Murgia. E’ andata in porto, infatti, una delle più rilevanti operazioni di sequestro di beni, riconducibili ad attività mafiose nel territorio murgiano, per un valore complessivo di 50 milioni di euro.
L’operazione, attuata dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri, sigilla definitivamente quella avvenuta nel 2011, anch’essa di sequestro ma in via preventiva, portata a ruota dell’operazione “Canto del Cigno” contro la cosca dei Mangione-Matera-Gigante, all’epoca sottoposta ad arresti a raffica a finale delle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari.
I beni sottoposti a confisca, intestati ad un cinquantanovenne affiliato alla cosca, sono un resort di lusso di Altamura, una sala ricevimenti di Venosa, un ristorante di Gravina in Puglia, novantadue fabbricati e terreni, quote societarie, ventinove rapporti bancari, sei autovetture di grossa cilindrata e finanche una motocicletta “Harley Davidson”.
Roberto Berloco.
Nelle foto il resort confiscato resso Altamura
http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/03/10/news/vissani-31279563/
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/confiscati-beni-50-milioni-euro-immobili-ristoranti-boss-barese-saverio-sorangelo-7f4a14a3-1034-4403-81a0-bb173fa614ac.html.
che dire questo mafioso, anche se le sue ricchezze forse sono di provenienza illecità, bisogna darglii merito che ha investiti nel territorio , realizzando strutture di classe e gestiti con professionalità, creando posti di lavoro.In confronto a tanti nostri politici, a tanti pseudo inprenditori che dopo aver avuto ingenti finaziamenti pubblici, dopo aver rubato a piene mani nelle casse pubbliche, non solo non hanno creato posti di lavoro, ma certamente hanno portato i loro soldi all’estero. Quando cominceranno a sequestrare i beni dei politici che hanno rubato in tutti questi anni? quando cominceranno a sequestrari i beni di imprenditori che dopo aver avuto ingenti finanziamenti pubblici, hanno lasciato dietro di loro terra bruciata?
” abusivo nei sassi” in un bene confiscato