Raggiungere il sito, individuato in contrada Marinella nei pressi di Metaponto Lido, non è stato semplice, poiché il terreno situato proprio a ridosso del fiume era nascosto da una fitta vegetazione naturale di canne e altre piante che rendono difficile l’accesso al fondo, a cui si giunge solo percorrendo un tortuoso sentiero difficile da individuare soprattutto di notte.
Con l’accusa di coltivazione illegale di sostanze stupefacenti due albanesi senza fissa dimora, Gabiele Gjika di 27 anni e Lamberto Dinaj di 19 anni, da qualche mese presenti in modo clandestino sul nostro territorio, sono stati arrestati in flagranza di reato dalla Polizia di Stato in località Marinella, a Metaponto Lido. I particolari dell’operazione che con un gioco di parole è stata ribattezzata “Marijnella” sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il vice Questore Luisa Fasano, il dirigente della Squadra Mobile Fulvio Manco, l’ispettore superiore Michele Giampetruzzi, responsabile della quarta sezione antidroga della Questura di Matera. L’operazione è stata portata a termine anche con il contributo prezioso della Polizia Scientifica. Nell’ambito dei controlli quotidiani operati dalla Polizia di Stato per contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti è stata segnalata nei mesi scorsi la presenza di una coltivazione di marijuana in un terreno adiacente il fiume Bradano, difficile da raggiungere attraverso i sentieri pedonali e occultato da un terrapieno.
La prima volta che, di notte, sono giunti sul posto individuando così il sito, i poliziotti hanno compreso che la coltivazione era presidiata dalla presenza di alcuni panni stesi ad asciugare.
Raggiungere il sito non è stato semplice, poiché il terreno situato proprio a ridosso del fiume era nascosto da una fitta vegetazione naturale di canne e altre piante che rendono difficile l’accesso al fondo, a cui si giunge solo percorrendo un tortuoso sentiero difficile da individuare soprattutto di notte.
L’intervento della Polizia ha permesso di verificare che in quest’area molto vasta era presente una maxi piantagione di sostanza stupefacente del tipo marijuana composta da circa 4 mila piante di diverse dimensioni, per un peso complessivo di 800 chilogrammi. La piantagione prevedeva un ciclo continuo della raccolta e l’ingente quantitivo di piante sequestrate conferma che l’organizzazione era meticolosa. E’ stata sequestrata infatti anche una pompa sommersa installata nel fiume Bradano che serviva per irrigare il campo grazie alla presenza di un gruppo elettrogeno e di un sistema di tubi. Era stata montata anche una tenda al cui interno erano presenti dei materassi e delle casse di acqua minerale. Questo conferma che i due albanesi agivano di notte e restavano anche a dormire nel campo per avere il controllo della situazione e non destare sospetti. All’alba di venerdì scorso l’interveno della Polizia ha permesso di interrompere la coltivazione con l’arresto dei due albanesi, impegnati in quel momento a raccoglie le piante che avevano raggiunto la maturazione necessaria per poter essere tagliate e trasferite sul mercato della droga. Vistisi scoperti, i due hanno tentato la fuga, ma i poliziotti erano bene appostati e dopo un breve inseguimento a piedi li hanno bloccati ed arrestati.Il valore al dettaglio di un grammo di marijuana varia dai 6 agli 8 euro e se si considera la quantità di piante sequestrate il valore complessivo della sostanza stupefacente si aggira tra 4 e 5 milioni di euro. Duranta la perquisizione nel campo in cui si coltivava marijuana sono stati trovati anche dei fertilizzanti e storditori di animali posizionati lungo il perimetro di un terreno e collegati a due batterie 12V . Il terreno, secondo i dati del catasto risulta demaniale, anche perchè posizionato in prossimità della costa metapontina. Tutte le piantine sono state tagliate e portate via dagli stessi poliziotti e sottoposte a sequestro, insieme agli attrezzi agricoli ritrovati, utilizzati per la coltivazione.
I due albanesi sono stati trasferiti nel carcere di Matera e sono a disposizione del pm Maria Cristina De Tommasi. Le indagini proseguono per verificare se le due persone armate sono legate ad una organizzazione criminale organizzata, tenuto conto che su un materasso è stata ritrovata l’impronta di un’arma da fuoco.
Michele Capolupo
La fotogallery della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it)